Un blog al giorno

GIOVANISSIMI: IMPARIAMO L’UNO CONTRO UNO

Scarica o consulta lo sfogliabile online con la progressione didattica, guarda i video con le nostre proposte, mettile in pratica e poi discutine con noi.

Il programma da sfogliare online o scaricare in homepage.

Ho pensato fosse utile, in quest’avventura da condividere con i ragazzi dell’Aullese e tutti voi, partire con una serie di proposte progressive incentrate sull’uno contro uno, visto dalla parte del difensore, e cioè nella fase di non possesso. Sul piano della tecnica applicata si tratta del vero e proprio fondamento sopra il quale si possono costruire, una volta appresi e fatti propri i principi le posture e i movimenti chiave, tutti gli altri sviluppi di tecnica applicata collettiva e di tattica collettiva. Le esercitazioni che Francesco Leone e i suoi ragazzi metteranno in pratica, prevederebbero un periodo di istruzione propedeutica a secco, sulle corrette posture, le posizioni del corpo, dei piedi, la direzione degli appoggi, tutto ciò, insomma, che è preparatorio al movimento vero e proprio situazione per situazione. Di ciò parleremo diffusamente più in avanti, intanto, prima di addentrarci nello specifico delle proposte diamo un paio di indicazioni importanti di carattere generale.

Mario Beretta, tutor di Francesco Leone.

LE INDICAZIONI CHIAVE

Quando l’attaccante ci punta è fondamentale che il corpo non solo sia in posizione anteroposteriore (una gamba più avanzata rispetto all’altra, quasi a offrire una spalla e cioè non piatto), è altresì importante che non sia sulla linea verticale del pallone. Deve essere spostato a destra o a sinistra quindi, di solito a coprire la parte del piede dominante dell’avversario. Obiettivo, chiaramente come consigliato nella maggioranza dei casi, portare l’attaccante sul piede meno forte. Va poi valutata anche la posizione di campo nella quale si concretizza il duello, anch’essa può influire sulle scelte da adottare e la posizione da tenere.

Le proposte che vedrete sono valide a livello generale e rappresentano un riassunto, un concentrato riguardo il tema, che nella sua semplicità è vasto e assai complesso. Tutte queste esercitazioni, con i dovuti accorgimenti, possono essere trasferite a determinate zone di campo e precisi contesti (situazioni specifiche). Possono essere finalizzate a sviluppi di gioco ben definiti (conclusioni a rete, cross, assist, disimpegni…) nei quali il difensore potrà cimentarsi autonomamente o con l’assistenza di compagni al fine dell’interruzione dell’azione offensiva avversaria. Nella progressione che proporremo prenderemo in considerazione la partenza da fermo e quella in movimento, dell’attaccante e del difensore; la difesa dello spazio profondo, e quella dello spazio interno.

 

Mario Beretta 

I Giovanissimi dell'Aullese allenati da Francesco Leone.

Ho ricevuto le esercitazioni da mister Beretta, un lavoro davvero molto interessante e completo. È diviso in due tipi di proposte: le situazioni propedeutiche e quelle aspecifiche. Le situazioni propedeutiche hanno come obiettivo la traslocazione e le posture nell’uno contro uno; vale a dire imparare ad accompagnare l’avversario in base alla direzione e al modo con i quali guida la palla. Come in ogni didattica c’è una progressione da seguire e pertanto, dopo un confronto con i ragazzi, abbiamo iniziato a lavorare sulle basi del duello individuale, visto dalla parte del difensore.

 

PRIME DIFFICOLTÀ

Fin dalle prime esercitazioni ho riscontrato diverse imprecisioni nella maggior parte dei ragazzi. Un esempio la tendenza ad affrontare l’avversario senza tener conto delle sue caratteristiche, una per tutte il piede dominante. Oppure arrivare troppo vicino allo stesso, quando occorrerebbe mantenere, in pressione, la giusta distanza. Ancora, il frequente posizionarsi con i piedi “piatti” (paralleli) senza adottare l’adeguata postura anteroposteriore. Alcuni errori, inoltre, sono stati fatti nell’appoggio dei piedi e nel modo di correre nella fase di accompagnamento dell’attaccante (vedi video di apertura).

Un dettaglio difficile da trasmettere, ma del quale dobbiamo tenere conto è rappresentato dal corretto posizionamento delle punte dei piedi nella corsa di accompagnamento dell’attaccante. I ragazzi tendono a indirizzale frontalmente, verso l’avversario, invece che nel senso del loro movimento. L’obiettivo è muoversi nella stessa direzione e soprattutto alla stessa velocità di chi porta la palla e ci punta. È un particolare non semplicissimo da acquisire, ma una volta assimilato si ottengono miglioramenti evidenti sul controllo dell’avversario che ci sta attaccando, e si riduce il rischio di essere saltati.

 

DETTAGLI TRASCURATI

Le indicazioni fornite da mister Beretta insieme alle dovute correzioni durante lo svolgimento sono state di notevole aiuto per migliorare questi aspetti spesso trascurati tra i dilettanti… e i risultati cominciano a vedersi.

La mia impressione è che agli occhi di molti addetti siano dettagli superflui. Ma se consideriamo che nel calcio moderno mezzo secondo può fare la differenza tra il subire o non subire una rete, il sommarsi di queste imprecisioni posturali e tecniche, rende il difensore molto più lento. È quindi importante il riuscire a colmare lacune che altrimenti il giovane calciatore rischia di trascinarsi fino all’età adulta.

 

Guarda i prossimi appuntamenti con Mario Beretta

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

CREIAMO IL GIOCO INSIEME AI BAMBINI
CREIAMO IL GIOCO INSIEME AI BAMBINI
GIOVANISSIMI: IMPARIAMO L’UNO CONTRO UNO
GIOVANISSIMI: IMPARIAMO L’UNO CONTRO UNO
L’atomo della tattica
L’atomo della tattica
ANDIAMO IN GOL COL METODO CASTELLO
ANDIAMO IN GOL COL METODO CASTELLO

AGGIUNGICI SU FACEBOOK

DIGITAL MAGAZINE

ALLENARE IL GIOVANE PORTIERE

Un programma per ottimizzare i tempi di lavoro e il numero di contatti con la palla quando lavoriamo con più portieri. Una semplice proposta per chi allena nei settori giovanili.

SFOGLIA

Iscriviti su ALLFOOTBALL oppure esegui il LOGIN