CALCIO: COME DIFENDERSI DA AVVERSARI VELOCI
Chi ci attacca velocemente tende a disorientarci. Alleniamo la capacità di reagire nel modo più efficace e rapido possibile utilizzando la rappresentazione mentale.
Giovedì 3 Novembre 2016 | Alessandro Bubba e Paolo Tramezzani
Nei precedenti post di questo blog abbiamo visto come la reazione allo stimolo disorientativo sia un’abilità innata basata sulla capacità orientativa di base, anch’essa presente all’interno del nostro sistema sensitivo fin dalla nascita. Essendo un’abilità, la reazione al disorientamento è migliorabile proporzionalmente alla capacità orientativa del calciatore. Quest’ultima può essere allenata attraverso lo sviluppo di diversi fattori:
- la capacità visiva
- la memoria di azione
- l’abilità di utilizzo del problem solving
Anche l’abilità reattiva può essere di conseguenza migliorata ma per esercitarsi specificatamente su quest’ultima potrebbe essere più efficace usare una capacità laterale del nostro cervello: la rappresentazione mentale. Questa è in grado di utilizzare anche contemporaneamente e in modo intuitivo e immediato i tre fattori orientativi appena descritti attraverso stimoli uditivi, visivi o cognitivi.
COME FUNZIONA LA RAPPRESENTAZIONE MENTALE
La rappresentazione mentale in reazione al disorientamento non è infatti solamente una semplice tipologia di memoria di azione richiamata alla mente da parole udite o immagini mentali. Piuttosto è determinata maggiormente da un codice gerarchico di comportamenti più corretti di altri da adottare in un tempo e in uno spazio preciso, attivato sia istintivamente sia attraverso una serie di chiavi sensoriali e cognitive che sono fornite dai compagni più vicini o dall’allenatore. Queste chiavi sono in grado di dare delle risposte immediate al problema da affrontare. Naturalmente, maggiore sarà la loro conoscenza da parte della squadra e maggiore sarà la possibilità di utilizzarle mediante comunicazioni eseguite in tempi ravvicinati, così da rispettare i corretti tempi di gioco e adeguare la risposta orientativa alla situazione da affrontare. Da notare che l’analisi del problema viene saltata quando si manifestano parametri troppo complessi quali: la velocità dell’azione, l’inferiorità o la superiorità numerica, la valutazione d’essere in una zona ultra pericolosa o i disturbi orientativi causati da schemi ben congeniati. Vi lascio, a questo proposito, un’esercitazione pensata per migliorare la reazione anti disorientativa alla velocità d’azione, una proposta che si basa sui principi esposti in questo post.
IL TRE CONTRO DUE IN CONTROPIEDE VELOCE
(Clicca sull'immagine per aprire la scheda completa dell'esercizio)