CALCIO: GLI SMARCAMENTI PREVENTIVI
Sfruttare gli spazi che l’avversario ci concede può essere decisivo. I principi e le esercitazioni per mettere in pratica le transizioni positive.
Mercoledì 27 Luglio 2016 | Alberto Bertolini
È possibile essere pericolosi anche quando si è in una situazione di non possesso palla e concentrati solo, apparentemente, sulla fase difensiva? È chiaro che il primo obiettivo di una squadra quando viene attaccata è quello di recuperare il pallone. Peraltro è ben possibile, oltre che utile ed efficace, allenarci ad attaccare preventivamente, ovvero a preparare in anticipo un’offensiva nelle zone del campo dove l’avversario si scopre ed è di conseguenza più vulnerabile (leggi in proposito il post dedicato agli smarcamenti preventivi di Josè Mourinho). L’esempio più intuitivo e frequente è rappresentato dall’occupazione dello spazio che si crea sulla fascia lasciata libera dal terzino che fluidifica e si spinge in avanti. Il tutto, ovviamente, in previsione di una riconquista del possesso della palla. Per raggiungere questo obiettivo ed essere velocemente pronti a un’eventuale ripartenza dobbiamo abituare alcuni giocatori, solitamente gli attaccanti (o quelli che non sono coinvolti nella riconquista perché lontani dalla palla), a smarcarsi preventivamente. Ecco un’esercitazione pensata proprio per lavorare sull’ottenimento di quest’obiettivo in partita.
LO SMARCAMENTO PREVENTIVO IN FASCIA
Alleniamo gli attaccanti a smarcarsi preventivamente e, più in generale, ad abituarli a non rimanere passivi quando non sono coinvolti nella riconquista della palla. Viene chiesto loro di assumere una posizione potenzialmente pericolosa nell'eventualità di un cambio di transizione, da negativa a positiva (figura 1).
Quattro difensori (A-B-C-D bianchi in figura) effettuano un veloce giro palla completo a due tocchi fino al terzino (D), il quale conduce il pallone per 20 metri davanti a sé fino a un avversario (A blu) e se lo lascia rubare. Nel frattempo uno dei due attaccanti (C blu), il più vicino alla zona lasciata libera dal movimento dell’esterno basso bianco, si muove preventivamente sulla fascia liberandosi dalla marcatura del difensore centrale (C bianco). Dopo aver recuperato il pallone, l’esterno (A blu) trasmette il pallone al centrocampista vicino (B blu) che, velocemente, stoppa e lancia l'attaccante libero sulla corsia grazie al movimento da C a C1. L'esercitazione si conclude con il corretto controllo dell'attaccante e si ripropone con le stesse modalità sul lato opposto. Variante: è possibile far continuare l'azione con il cross dell'attaccante C1 blu, ora sulla corsia esterna, a favore dell'attaccante rimasto centralmente (D blu), contrastato però attivamente da uno dei due difensori centrali (B o C bianchi) per dare vita a un vero e proprio duello in area di rigore.
I CONSIGLI
- Richiedete uno scorrimento di palla iniziale dei difensori di buona qualità e tecnicamente corretto;
- ponete attenzione alla corretta tempistica di smarcamento preventivo dell’attaccante;
- la punta non deve mai dare le spalle al pallone. Curare, quindi, la postura corretta del corpo mentre scivola esternamente e si gira;
- disponete i vostri giocatori offensivi a seconda del sistema di gioco utilizzato: il principio non cambia. A smarcarsi preventivamente sarà il giocatore non interessato alla fase di recupero del pallone e più vicino alla zona libera.
Nel prossimo post ci concentreremo sull’attacco preventivo vero e proprio e su come questa strategia possa diventare fortemente incisiva.
Leggi gli altri post e guarda gli altri esercizi a cura di Alberto Bertolini