CALCIO, LA PREPARAZIONE ATLETICA RAGIONATA
Il calibro della preparazione fisica generale e di quella specifica nella crescita del giovane calciatore. Un raffronto con altre discipline sportive: lavoriamo poco?
Mercoledì 19 Luglio 2017 | Marcello Tirrito

Nel calcio moderno al giocatore si richiede la massima attenzione tecnico - tattica accompagnata a pari livello anche una preparazione atletica di alto profilo. Queste due competenze specifiche hanno tempi di sviluppo diversi, ahimè una sempre più dell’altra. Io credo che affinché il calciatore possa essere in grado di esprimersi al massimo sia molto importante considerare l’effetto metabolico di entrambe. L’allenamento serve proprio a questo ma alla fine quanto si allenano i calciatori?
UN CONFRONTO CON I GINNASTI
Facciamo un confronto un poco azzardato con un’altra disciplina (sapendo che il modello prestativo è diverso da sport a sport). Nella ginnastica artistica l’allenamento di alta prestazione e di specializzazione inizia all’età di 8-9 anni con tre allenamenti settimanali della durata di 120’. Si passa poi ai 9-12 anni con la specializzazione della disciplina e cinque sedute settimanali della durata di 120’ anch’esse per arrivare alla fine a fino a sei sedute della durata di 180’. Questo è uno spaccato della vita professionistica di una ginnasta e le tappe che deve seguire devono essere costruite in base a obiettivi di breve, medio e lungo termine. A ogni tappa corrisponde una determinata mole di preparazione fisica, relativa alla difficoltà degli esercizi che devono essere assimilati.
LA PREPARAZIONE FISICA GENERALE E SPECIFICA
Da quanto detto ci rendiamo conto di come sia importante la Pfg (Preparazione Fisica Generale) nella fase di avviamento che con l’avanzare degli anni va diminuendo a vantaggio la Pfs (Preparazione Fisica Speciale). Quest’ultima incrementa in modo sempre crescente col lavoro sulle difficoltà tecnico-combinatorie ma ciò non toglie che una ginnasta abbia bisogno di mantenere alto anche il livello della Pfg. Questo perché molto spesso si ritorna su determinati elementi da eseguire in relazione a un attrezzo che rimane sempre lo stesso ma con qualità dell’atleta che crescono e generano difficoltà esecutive. Quindi bisogna riprogrammare l’allenamento in base alle fasi di crescita e il tecnico deve rivedere anche la preparazione fisica.
COME SI LAVORA NEL CALCIO
Nel calcio assistiamo, dall’attività di base al settore giovanile, a un decremento dell’esposizione all’allenamento. Il tempo dedicato alla Pfg e Pfs dura troppo poco, basti pensare che un preparatore ha a disposizione circa 15/30’ a seduta al massimo per sviluppare tutte le capacità fisico-motorie. Questa mancanza di tempo è in strettissimo rapporto con l’insegnamento della tecnica calcistica. Se il futuro calciatore vorrà avere obbligatoriamente tutte le qualità fisiche (condizionali e coordinative) di alto livello è logico che la Pfg e Pfs devono essere calibrate adeguatamente. Calcoli alla mano, lo ribadisco, 30’ vengono dedicati all’attività fisica (suddivisa tra preparazione atletica specifica e speciale) e 60’ su quella tecnico tattica (esempio: giochi di posizione, palle inattive, partite a tema, ecc…). Siamo sbilanciati verso la parte tecnico-tattica, che giustamente deve essere curata molto, però senza le basi finora citate il calciatore troverà difficoltà a rimanere competitivo e prestativo sia fisicamente che tecnicamente. Nei prossimi post proveremo a vedere assieme come trovare qualche soluzione pratica per andare incontro a questa esigenza.