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FINTO, SUPERO L’AVVERSARIO E SEGNO!

Un gioco esercizio per insegnare ai piccoli calciatori i principi del dribbling in modo divertente. Il video, i consigli per l'allenatore e le varianti in progressione.

Nel precedente post, incentrato sul colpo di testa, ho citato uno dei più forti giocatori di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. Il suo genio calcistico l’ha portato a diventare famoso anche per un gol, segnato ai mondiali del 1986 contro l’Inghilterra, fatto con la mano: beffò il portiere in uscita e con lui anche l’arbitro che non si accorse del “trucco”. La bellezza e l’imprevedibilità del calcio insomma. Quante volte sui campetti, nei cortili e per strada si improvvisano partite nelle quali proprio un’astuzia o un colpo di genio permette di segnare o di superare un avversario? La sorpresa, saper variare la strategia e il saper cambiare le carte in tavola sono l’essenza di un gesto tecnico, il dribbling, che nei più giovani deve essere insegnato in forma maniera ludica. In questo post vi propongo un esercizio adatto per le prime fasce  d’età che ha come obiettivo superare frontalmente un avversario. Posizioniamo sei giocatori e tutto il materiale necessario come in figura 1, e utilizziamo una casacchina come strumento di lavoro.

Figura 1 (clicca sull'immagine per aprire la scheda completa)

Prediligo giochi in cui la sfida offre più stimoli, per questo oltre all’obiettivo del superamento dell’avversario possiamo inserire un gesto tecnico finale, in questo caso il tiro in porta per fare gol. L’esercizio si sviluppa in quattro stadi, l’uno legato all’altro (clicca sull’immagine per aprirne la scheda completa).

 

INCORAGGIATELI A SUPERARE GLI OSTACOLI

Naturalmente è una proposta che può essere arricchita dalle vostre esperienze. Nei più piccoli saper superare un ostacolo - che sia un cinesino, un cono opure un’asta - può diventare un problema che può condurre a mancanza di autostima. Questa deve essere, invece, alla base della crescita educativa e sportiva dei giovani su un campo di calcio. Quindi incentiviamoli a non avere paura, a essere sempre positivi e a vivere al meglio la loro esperienza in un percorso nel quale l’errore decisionale o tecnico è momento di crescita e miglioramento continuo.Infine vi chiedo (potete rispondermi nei commenti in fondo a questo articolo - clicca e leggi gli altri post di Simone Tofa):

  • cosa osservare e come intervenire;
  • che tipo di comunicazione utilizzare;
  • come modificare lo spazio;
  • come utilizzare progressioni che siano sempre coerenti ai principi del gioco;
  • quali feedback bisogna dare.

Ringrazio per la disponibilità il tecnico Alberto Gentili e i Pulcini dell’Unipomezia.

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