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GLI ESERCIZI PER DIVENTARE BRILLANTI E VELOCI

Una componente della velocità, nel calciatore, è la brillantezza, l’Aipac ci spiega in cosa consiste e come possiamo conservarla e migliorarla sul campo. Le proposte in un video.

Dopo avere approfondito l’argomento velocità e visto come fare per allenarla ci addentriamo in un suo aspetto specifico, la brillantezza. È un termine usato spesso dagli addetti ai lavori, “ho visto la squadra poco brillante” una delle frasi più comuni, in realtà per i preparatori atletici è un aspetto fisico di difficile interpretazione e valutazione. Tenteremo di spiegarvi cosa intendiamo con questo termine e che cosa sia possibile proporre sul campo nel lungo, ma soprattutto nel breve periodo.

 

BRILLANTEZZA NEL LUNGO PERIODO

Potremmo tradurre brillantezza in “stato di forma ottimale”. Avere un’ottima condizione atletica vuol dire aver raggiunto il massimo equilibrio psicofisico e avere tutte le energie necessarie per sostenere la migliore performance sportiva possibile. È un risultato che si può ottenere solo mediante una programmazione di lavoro a lungo termine. Le proposte sul campo dovranno essere sapientemente modulate nel rispetto delle capacità fisiche dei giocatori. Per questo al tecnico o al calciatore è necessario il supporto di un preparatore atletico, per stabilire i carichi di lavoro, i tempi e le modalità delle fasi di recupero. La metodologia d’allenamento classica del calcio ci suggerisce che nella programmazione di inizio della stagione si debba prediligere un volume di lavoro molto alto, quindi utilizzeremo esercitazioni di bassa intensità, protratte nel tempo e con recuperi molto lunghi. Solo successivamente è possibile diminuire il volume con esercizi sempre più intensi e tempi di recupero ridotti.

 

LA GESTIONE DEI MACROCICLI DI LAVORO

Per molti anni si è pensato di dover programmare la stagione calcistica mediante macrocicli prestabiliti. Alcuni caratterizzati da periodi di carico più intensi rispetto ad altri. Questi ultimi erano studiati per permettere al fisico, e quindi alle sue capacità prestative, una continua rigenerazione e godere di condizione costantemente ottimale. In realtà, pur essendo valido il principio dell’alternanza delle intensità, è necessaria una progettazione che tenga conto delle reazioni fisiologiche dei giocatori alle esercitazioni proposte e su queste pianificare le sedute successive. Questo è il motivo per cui non è possibile allenare utilizzando tabelle o programmi predisposti a priori. Il nostro consiglio, dunque, è che qualora non si disponga di un preparatore atletico che segue la squadra è necessario almeno un servizio di consulenza, ovvero di un preparatore della società, con il quale potersi confrontare e prendere le giuste decisioni.

BRILLANTEZZA NEL BREVE PERIODO

Molto spesso capita che i giocatori avvertano la sensazione di avere la “gamba pesante” o che non risponde immediatamente agli stimoli. Questo può succedere per un affaticamento generato da un eccessivo stress fisico (allenamenti troppo intensi) e/o psichico, dato per esempio da problemi personali o da una sovraccarico di tensione prima di un incontro importante. In entrambi i casi il recupero è la miglior soluzione. Come sappiamo esistono molti modi per far recuperare un calciatore fra i quali il riposo assoluto, che non è sempre il migliore. La nostra proposta per risvegliarsi da uno stato di “torpore” è di eseguire esercizi di breve durata abbinati ad ampio recupero. L’obiettivo degli esercizi che vi proponiamo è quello di stimolare il giocatore dal punto di vista coordinativo tramite esercitazioni apposite. Si tratta di intense attività sul breve nelle quali spesso i tecnici richiedono al giocatore la massima rapidità esecutiva. Con questo input, però, si incentiva il calciatore a trascurare la corretta esecuzione del gesto, e si mette in secondo piano il nostro primo obiettivo: il recupero. Gli stimoli coordinativi devono essere somministrati in progressione partendo dal facile e conosciuto per arrivare a esercitazioni che richiedono sì un impegno maggiore ma sempre realizzabili in modo corretto. Il calciatore, insistendo sulla percezione del proprio corpo, sarà al termine del lavoro più sicuro di sé e avrà eseguito allo stesso tempo anche una buona seduta di recupero dallo stress. Vi lasciamo alcune proposte (vedi video di apertura) che si possono effettuare con semplici attrezzi da campo. Nota importante: laddove ha senso farlo rispettate l'alternanza destra - sinistra, eseguiteli quindi da ambo le parti.

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