PUBALGIA: SE LA CONOSCI LA CURI
Ci occupiamo nuovamente di questo fastidioso problema, che può essere causato anche dal conflitto femoro-acetabolare. Di cosa si tratta? Scopriamolo assieme.
Martedì 21 Aprile 2015 | Gian Nicola Bisciotti e Piero Volpi
Tenendo presente, come abbiamo spiegato nell'articolo precedente, che il termine “pubalgia” descrive solamente il sintomo – ossia una sintomatologia dolorosa nella zona pubica – e non rappresenta una diagnosi, un’ulteriore causa di pubalgia può essere rappresentata da alcuni problemi all’articolazione delle anche. In questo ultimo appuntamento dedicato alla pubalgia vedremo quindi come l’articolazione dell’anca possa essere talvolta responsabile di questi fastidiosi dolori.
IL CONFLITTO FEMORO-ACETABOLARE
Il conflitto femoro-acetabolare (CFA) può essere riscontrato in giovani soggetti adulti fisicamente attivi; presenta un’insorgenza lenta che si manifestazione con dolore inguinale, frequentemente riscontrabile in seguito a un evento traumatico di lieve entità. Nelle sue fasi iniziali il CFA, genera una sintomatologia dolorosa di tipo caratteristicamente intermittente, che può essere aggravata da un sovraccarico funzionale a livello dell’articolazione coxo-femorale o, più banalmente, anche da una postura seduta mantenuta per un periodo di tempo prolungato. All’esame clinico l’articolazione coxo-femorale presenta una limitazione della sua mobilità, soprattutto nei movimenti di intrarotazione e di adduzione abbinata alla flessione.
Il CFA può essere sostanzialmente determinato da un effetto denominato “CAM-impingement” oppure da una seconda problematica definita con il termine di “ Pincer-impingement” Nel caso di CAM-impingement si verifica una coesistenza di una testa femorale di forma anomala, che nel corso di movimenti bruschi, soprattutto in flessione, dà origine a forze tangenziali che producono un’abrasione dall’esterno verso l’interno della cartilagine della porzione antero-superiore dell’acetabolo e che causano, un danno al labbro acetabolare (come rappresentato in figura dalle immagini b e c).
Nel Pincer-impingement si verifica invece un’eccessiva copertura acetabolare che causa, nel corso della flessione, un conflitto femoro-acetabolare seppur in presenza di una testa femorale normale (immagine c). Esistono peraltro anche delle combinazioni di questi due modelli di conflitto femoro-acetabolare.
Il trattamento del CFA è in una prima fase conservativo ma in alcuni casi si rende necessaria una soluzione chirurgica per risolvere il conflitto femoro-acetabolare e prevenire, in tal modo, una progressiva usura cartilaginea che potrebbe evolvere in un processo artrosico.
3 CONSIGLI DA LEGGERE
IN 60 SECONDI
Per il calciatore: il conflitto femoro-acetabolare non è una causa di pubalgia poi così rara. Soprattutto se il dolore che lamentate è dislocato lungo il decorso inguinale e viene sollecitato da particolari posizioni, come ad esempio la flessione – abduzione-rotazione esterna (ossia mettere una gamba sull’altra in posizione a “4”) occorre prendere in considerazione anche questa possibilità. Non esitate a descrivere in maniera accurata i sintomi al vostro medico di squadra in modo da poterlo aiutare nella formulazione di una corretta diagnosi.
Per lo staff: in caso di sospetto conflitto femoro-acetabolare occorre prontamente indirizzare il calciatore verso una visita specialista. Non è sempre necessaria una soluzione chirurgica, ma una corretta diagnosi è il primo passo per mettere in atto un corretto piano terapeutico.
Per i dirigenti: ancora una volta non eserciate troppe pressioni per un frettoloso ritorno in campo, ma date piena fiducia al vostro staff medico riabilitativo. Il conflitto femoro-acetabolare non è una patologia facile da risolvere e la fretta è sempre una cattiva consigliera.