DOLORI MUSCOLARI: MI ALLENO O NO?
Come comportarsi se durante l’allenamento si avverte dolore o fastidio? Le precauzioni che il calciatore deve adottare e i consigli su come comportarsi.
Giovedì 26 Novembre 2015 | Ivan Carminati
L’incubo di ogni calciatore, come lo è per gli allenatori che ne subiscono le conseguenze indirette, è l’infortunio muscolare. Il calcio è uno sport di contatto e in qualche modo mettiamo sempre in conto qualche trauma da scontro occasionale, considerato una fatalità, ma questi sono gli infortuni statisticamente meno frequenti. Diversamente l’insorgere di dolori alla muscolatura non conseguenti a una “botta” sono quasi sempre causati da eccessi nei carichi di lavoro effettuati dalla struttura coinvolta. Si parla, in medicina, di patologie da sovraccarico funzionale e sono le principali cause di inabilità del calciatore a svolgere la sua attività nel corso della stagione. Il nostro organismo, in realtà, ci lancia quasi sempre dei segnali (sono rare le patologie che non si manifestano affatto), e questi servono per avvertirci che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Semplicisticamente è il caso nel quale il calciatore comincia ad avvertire gonfiore, affaticamento o dolore ai distretti muscolari utilizzati nel corso dell’allenamento.
MISTER MI FA MALE… CHE FACCIO?
All’insorgere del problema il giocatore in genere avverte il mister il quale è costretto a prendere una decisione. Penso soprattutto agli allenatori dilettanti che non dispongono nell’immediato di un medico o di un fisioterapista. Dal nostro punto di vista, quello dei preparatori fisici (ogni allenatore dovrebbe avere un minimo di competenze nel campo) posso fornirvi qualche semplice consiglio su come interpretare e gestire i segnali che ci riferiscono i calciatori. Un muscolo solamente gonfio e “pesante” di per sé non rappresenta un problema se abbiamo appena svolto un lavoro con carichi importanti, l’organo ha raccolto a sé molto sangue per essere in grado di sopportare lo sforzo è pertanto è del tutto normale che si gonfi. Col recupero e il successivo riposo si sgonfierà. Se il giocatore avverte fastidio o dolore vanno fatti un paio di distinguo. Qualora il dolore sia diffuso e interessi tutta o gran parte della muscolatura si tratta con ogni probabilità di un semplice affaticamento da sovraccarico, un tipo di sensazione nella norma soprattutto se nei giorni precedenti si è lavorato con carichi pesanti. Non sovraccaricate ulteriormente e confrontatevi con il giocatore facendovi dare, nel prosieguo dell’allenamento e nei giorni successivi, dei feedback sull’evoluzione dello stato del muscolo.
ATTENZIONE A DOLORI CIRCOSCRITTI E BEN LOCALIZZATI
Qualora, invece, il male si presenti sotto forma di una fitta circoscritta in un punto preciso o in una zona ben localizzata allora vi consiglio di fermare il ragazzo o la ragazza e “passare la palla” al medico o al fisioterapista. Potrebbero essere i sintomi di una contrattura, di un inizio di stiramento o – usando una terminologia più moderna e corretta – di una lesione di primo grado e cioè quel tipo di ferita che vede coinvolte poche fibre muscolari. Non è opportuno insistere con l’allenamento perché c’è il pericolo di aggravare la situazione che da risolvibile in breve tempo potrebbe diventare seria e tenere il calciatore fermo a lungo. A questo proposito ecco un consiglio, fate particolare attenzione ai polpacci, utilizzate carichi ragionevoli, scaldateli e allungateli con cura. Fra tutti i distretti muscolari della gamba sono i più insidiosi perché raramente danno segnali di disagio. Quando insorge il problema probabilmente è già troppo tardi, il guaio è già fatto ed è lento a risolversi rispetto ad altri.
L’IMPORTANZA DEL DIALOGO
Come accennato è molto importante che mister e giocatori si parlino, è fondamentale che quest’ultimi siano tempestivi e sinceri nello spiegare al tecnico come si sentono. È la situazione tipica del pre partita, se un calciatore ha dei dubbi circa il suo stato di salute può provare a scaldarsi in modo completo e adeguato, sollecitando progressivamente tutti i distretti muscolari che andrà a richiamare in partita. Se sente fastidio o dolore deve immediatamente avvertire l’allenatore. Lo stesso discorso vale per l’allenamento. Il giocatore vittima di qualche leggero fastidio può scaldarsi, senza forzare e aumentando gradualmente ritmi e intensità. Se il fastidio si attenua e la situazione migliora in modo chiaro può provare ad allenarsi, viceversa è opportuno fermarsi.
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