CALCIO: GENITORI, UNA RISORSA DA “SFRUTTARE”
Mamma e papà non sempre sono i migliori alleati di società e allenatori. Qualche consiglio per “farli giocare” nel ruolo più adatto e produttivo.
Mercoledì 10 Febbraio 2016 | Roberto Mauri
Nel post precedente abbiamo tratteggiato quattro profili fra quelli di genitori che assistono alle partite dei figli: il negoziatore (“domatore di leoni”), il filosofo (“calcio lezione di vita”), il pragmatico (“facciamo qualcosa insieme”) e il combattente (“battaglia per l’onore”). Ora proviamo ad andare oltre la semplice “presa d’atto”, dando qualche suggerimento su come “sfruttare” meglio la loro presenza e il loro atteggiamento. Crediamo, infatti, che come un bravo giocatore stimola i compagni meno dotati tecnicamente a migliorare, anche tra i genitori a bordo campo offrire buoni esempi può prevalere sul contagio dei cattivi comportamenti. Il genitore “bravo”, come avviene tra i calciatori, è in grado di far progredire anche uno “scarso” o “difficile”.
COME COINVOLGERE I GENITORI
Molto dipende ovviamente dalla disponibilità e dall’atteggiamento di mamme e papà. Ma altrettanto dipende dai dirigenti della società, a cui suggeriamo alcune linee guida per coinvolgere positivamente un genitore all’interno del contesto sportivo:
Condividere… con tutti ma non di tutto. I genitori devono essere informati preventivamente e periodicamente del percorso formativo sportivo pensato per i loro figli, selezionando le argomentazioni di stampo educativo ed evitando di addentrarsi in spiegazioni tecnico - tattiche.
Comunicare… ma non giustificare. Spesso accade che i genitori vogliano sapere perché il figlio non gioca, perché non migliora, se ci sono problemi all’interno del gruppo, e il più delle volte affrontano l’allenatore di petto. Entrano allora in gioco la capacità di ascolto dell’allenatore e la comprensione di mamme e papà i quali, sentendosi accolti, avranno maggiore disponibilità a focalizzare l’attenzione sul miglioramento globale del ragazzo, e non solo delle sue prestazioni sportive.
Coinvolgere… con ruoli chiari. In moltissime società di settore giovanile i genitori vengono spesso coinvolti in ruoli operativi, quali dirigenti accompagnatori, organizzatori delle trasferte, procacciatori di risorse finanziarie ecc. In questo caso più che l’allenatore entra in gioco la società sportiva che ha il compito di “(in)formare” il genitore sul compito assegnato, che deve essere svolto secondo principi ben definiti, evitando di sforare in altri ambiti di competenza.
Sulla base di queste linee guida nel prossimo post, allora, vi fornirò degli ulteriori consigli su come “sfruttare” l’atteggiamento dei genitori con cui abbiamo a che fare in relazione alle loro caratteristiche.
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