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BIELSA: LA FASE OFFENSIVA DEL MAESTRO

La seconda parte dell’analisi del calcio di uno dei più grandi allenatori dell’era moderna, il credo tattico, la ricerca del gol e le caratteristiche dei suoi giocatori ideali.

Marcelo Bielsa fornisce precise disposizioni ai tre attaccanti circa la posizione da tenere in campo e i movimenti da compiere in fase offensiva. Questa dislocazione accurata delle punte deriva da un suo studio realizzato analizzando un'eneorme quantità di partite internazionali, sia di adulti sia di campionati giovanili. In questo lavoro il tecnico ha messo in relazione l’origine delle giocate che portano al gol e le abilità tecniche utilizzate. É quindi arrivato alla conclusione che su ogni dieci gol realizzati…

  • Quattro cominciano da azioni che si sviluppano sulle fasce laterali del campo prima di essere finalizzate (iniziano sui lati e finiscono al centro).
  • Due si realizzano interamente nella fascia centrale (iniziano al centro e finiscono al centro).
  • Uno si ottiene col tiro da fuori area.
  • Tre originano da situazioni di palla inattiva. Punizioni dirette e indirette, rigori, corner o rimesse laterali che arrivano direttamente in area.

Questi dati evidenziano come nonostante gli sviluppi di gioco sulle fasce siano talvolta “trascurati” è proprio da questi che si generano il 40% delle occasioni che culminano con il gol. Da questa nalisi nasce quindi la volontà di Bielsa di occupare in ampiezza il campo anche con gli attaccanti ed ecco anche spiegato perché il maestro non prescinde mai dalle tre punte. D’altronde portare palla dall’esterno verso la zona centrale mette in difficoltà le difese che vogliono fare concentrazione per chiudere gli spazi e recuperare la palla (foto 1 e 2).

Foto 1: Om - Psg, azione del gol dell’1-0, Gignac a sinistra cambia gioco sull’esterno destro. Sarà poi lo stesso Gignac ad arrivare in area per concludere e segnare di testa.

Foto 2: Metz - Om, l’azione dello 0-2 inizia con Ayew che parte da sinistra per poi smarcare Gignac solo davanti al portiere.

LO SVILUPPO DELL’AZIONE D’ATTACCO

Per sfruttare al meglio questi principi, secondo Bielsa bisogna preparare una sviluppo preciso dell’azione d’attacco partendo dal settore difensivo. Il tecnico argentino prepara e allena tre fasi precise:

a) elaborazione o sviluppo del possesso dalla propria metà campo, cercando ampiezza con i centrocampisti dopo aver ottenuto superioritá numerica da dietro (foto 3);

Foto 3: Toulouse - Om l’azione dello 0-1, la fase iniziale di costruzione di gioco nella quale il centrocampista si abbassa per creare superiorità numerica da dietro.

b) creazione o gestione dell’attacco, una punta da centrale si muove a turno in ampiezza o fra le linee in funzione della posizione della palla (foto 4);

Foto 4: Toulouse - Om l’azione dello 0-1, la seconda fase di gioco in attacco, con ampiezza delle punte e profondità.

c) finalizzazione dell’azione offensiva (foto 5).

Foto 5: Toulouse - Om l’azione dello 0-1, la fase finale e la conclusione in porta di Batshuayi.

LE CARATTERISTICHE DEI GIOCATORI

Dopo aver definito le linee guida dell’organizzazione di gioco “bielsiana”, analizziamo assieme le caratteristiche specifiche che devono avere i giocatori nei diversi ruoli. È importante che i suoi calciatori siano versatili perché si troveranno – in diverse zone del campo – a compiere mansioni differenti in tutte le fasi di gioco, eccole nel dettaglio.

Il portiere: deve avere qualità tecniche per giocare bene con i piedi come libero aggiunto dietro l’ultima linea della squadra.

Quattro difensori: i due laterali, o almeno uno di loro, devono sapere non solo spingere sulla fascia, ma anche interpretare il ruolo del difensore centrale nel caso in cui si passasse alla difesa a tre.

Un mediano di interdizione: deve essere duttile e in grado di convertirsi, all’occasione, nel ruolo del difensore centrale, così come saper salire e giocare non spalle alla porta ma frontalmente a ridosso del centrocampo.

Un centrocampista “misto”, di collegamento: in Inghilterra lo definirebbero un box-to-box, in grado di accompagnare la fase offensiva con inserimenti centrali e laterali, che però sia anche in grado di rientrare in fase di non possesso.

Un centrocampista offensivo: oltre alla capacità che solitamente ci si aspetta da un trequartista e cioè creare giocate che generino pericoli per gli avversari, deve essere in grado di capire quando abbassarsi per far partire l’azione. Deve saper attaccare la profondità per agire da attaccante centrale e qualche volta anche da punta laterale.

Tre attaccanti: devono essere in grado di giocare nelle due fasce e al centro. In questa maniera, potranno scambiarsi spesso di posizione. Devono sapere attaccare la profondità, ma anche giocare fra le linee per supportare la manovra.

Clicca qui per leggere la prima parte dell'articolo - qui per leggere tutti gli articoli di tattica

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