MANCHESTER UNITED-TOTTENHAM HOTSPUR: POCHETTINO SFIDA VAN GAAL
Il gioco articolato del maestro olandese contro le ferree convinzioni dell’argentino. Harry Kane riuscirà a forzare la difesa dei Red Devils con i suoi tagli in diagonale o prevarrà la forza aerea di Fellaini e Smalling contro la difesa degli Spurs?
Sabato 14 Marzo 2015 | Michele Santoni
Manchester United-Tottenham Hotspur una sfida fra due grandi incompiute del campionato Inglese. Personalmente è un piacere analizzare queste due grandi squadre per l’alto tasso di Ajax presente. Da una parte un maestro del calcio Olandese, Van Gaal, che sta provando a fare l’ennesima impresa modellando una squadra a sua immagine e somiglianza. Senza dimenticare il ruolo fondamentale che sta coprendo, nel centrocampo dei Red Devils, Daley Blind. Dall’altra il Tottenham che fino a oggi ha trovato i suoi punti di riferimento oltre che nella punta Harry Kane nei due ex lancieri Eriksen e Vertonghen.
PERCHÉ INCOMPIUTE?
Il Manchester ultimamente ha giocato con l’1-4-3-1-2, per trovare una quadratura che consenta la convivenza fra Di Maria, Rooney e Van Persie o Falcao. Questo modulo non ha ancora garantito la stabilità definitiva, e vista l’assenza domenica di Evens ma soprattutto di Di Maria (per squalifica), Van Gaal potrebbe cambiare assetto tattico. In settimana la difesa con Valencia terzino destro non ha dato i risultati voluti contro l’Arsenal quindi potrebbe tornare al modulo di inizio stagione, l’1-3-4-3 che gli ha portato fortuna agli ultimi mondiali proprio con la nazionale Orange.
Il Tottenham invece non ha problemi in quanto Pochettino non si allontana mai dal suo 1-4-2-3-1, ma proprio nella scelta degli interpreti, a oggi gli unici veri punti di riferimento sono Lloris in porta, Eriksen, Verthongen e la rivelazione Kane (16 gol in stagione). Soprattutto nei ruoli strategici davanti alla difesa si sono visti invece troppi cambi e poca continuità con Mason, Bentaleb, Stambouli, Paulinho e Capoue che non sono riusciti quasi mai a convincere per più di due partite consecutive. Il grande problema è che nessuno di loro riesce a garantire una giusta compattezza fra i reparti e quindi la squadra si allunga e occupa male il campo (figura 1).
Anche gli esterni hanno un rendimento sotto la media, soprattutto nel gioco di squadra, il gioco di Pochettino prevede una buona costruzione partendo da dietro (anche se talvolta superficiale, vedi il primo gol della Fiorentina in Europa League), ma per quanto riguarda la parte offensiva si affida troppo ad azioni individuali soprattutto sugli esterni che portano palla in maniera eccessiva (figura 2).
Figura 2: fase di costruzione del Tottenham dove i terzini sono alla stessa altezza dei centrali per cui facilmente attaccabili.
I terzini accompagnano bene l’azione ma sono a loro volta vulnerabili nelle ripartenze e in generale in fase difensiva soprattutto dietro alle spalle nei cambi gioco (figure 3 e 4).
Figura 3: notiamo Rose uscire alto lasciando spazio all’inserimento di Willian del Chelsea; Mason deve poi intervenire in copertura.
Meno prevedibile e più curata invece la manovra del Manchester, si nota già la mano di Van Gaal soprattutto in fase di costruzione. In fase offensiva, contro l’Arsenal si muoveva in modo diverso sulle due fasce, da una parte, la sinistra, l’ampiezza veniva garantita dal centrocampista interno Young, mentre a destra era Di Maria ad allargarsi per poi rientrare con il sinistro, per il cross o la conclusione (figura 5). Non dimentichiamo poi la “forza area” di Fellaini che rappresenta un punto di riferimento in caso di pressing avversario per far salire l’azione (figura 6).
Figura 5: movimento a rientrare di Di Maria e assist per il gol di Rooney, vediamo anche la sovrapposizione di Valencia.
Figura 6: palla lunga di De Gea su Fellaini che controllerà di petto per poi allargare il gioco su Young a sinistra.
UNA DIFESA EUROPEA
Rispetto al Tottenham la difesa è meno inglese, infatti invece di mantenere sempre la linea provano ad aggredire gli avversari che si inseriscono loro e il centrocampo. Questi meccanismi però non sono ancora perfezionati:
Figura 7: taglio di Wellbeck dietro le spalle di Rojo costretto poi a trattenere la punta avversaria, Smalling è in netto ritardo nella copertura.
- spesso i centrali non si danno la dovuta copertura lasciando spazio alle punte avversarie per i tagli in diagonale, e in questo Kane è molto bravo (figura 7);
- soffrono parecchio le sovrapposizioni, soprattutto quelle interne dei terzini avversari, vedi Bellerin e Monreal dell’Arsenal nella partita di lunedì scorso (figura 8).
Non dimentichiamo poi che la partita potrebbe risolversi con situazioni di palla inattiva, da una parte le ottime punizioni di Eriksen e dall’altra la forza aerea di Fellaini e Smalling (2 gol di recente contro il Burnley). Il Tottenham, infatti, difende a zona e contro il Chelsea in finale di League Cup non ha sicuramente fatto una buona figura (figura 9).