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TORINO LAZIO: LA SCACCHIERA DI VENTURA E PIOLI

Entrambe le squadre giocano per l’Europa, i biancocelesti paiono in miglior condizione, ma gli uomini di Ventura non possono permettersi battute d’arresto.

L'articolo è realizzato in collaborazione con la piattaforma Wyscout.

Se dovessimo guardare gli ultimi risultati di Torino e Lazio, probabilmente saremmo qui a parlare di una partita dal risultato scontato. Ventura dopo dodici risultati utili, sta facendo i conti con un momento di appannamento dei suoi ragazzi, certificato dalle due sconfitte rimediate negli ultimi sette giorni con Udinese e Zenit in Europa League. Eppure questa partita, per i granata, rischia di diventare l’ultimo treno per l’Europa. Con Inter e Genoa che ospitano in casa propria rispettivamente Cesena e Chievo, diventa necessario fare punti. Per la formazione di Pioli, c’è un numero ricorrente: il quattro; quattro sono le vittorie consecutive nelle ultime quattro partite; quattro sono i gol rifilati alla Fiorentina nell’ultima giornata di campionato; quattro sono i punti che distanziano Lazio e Roma; quarta è la posizione in classifica, a pari con il Napoli di Benitez.

Figura 1: Bovo, pressato, ha l’unico passaggio possibile a 20 metri, sintomo di difficoltà nell’impostare il gioco.

TRA COPPA E CAMPIONATO

A causa degli impegni di coppa, Ventura potrebbe far ruotare alcuni giocatori ma il sistema di gioco dovrebbe rimanere lo stesso. L’1-3-5-2 è ormai un marchio di fabbrica dei granata. Condizione fondamentale per una buona partita del Torino sarà l’approccio alla gara. Nella partita con l’Udinese, soprattutto nel primo tempo, gli undici messi in campo da Ventura sono sembrati in grande difficoltà in due aspetti: la cattiveria agonistica e l’impostazione del gioco. Se la Lazio dovesse confermare le sue caratteristiche, a partire dal pressing molto alto, il Torino potrebbe soffrirne. Sono tanti i palloni persi in uscita dalla retroguardia granata e spesso l’abbassamento di Gazzi per farsi dare il pallone non è servito a spezzare la pressione avversaria (figura 1), complice anche la poca collaborazione tra i tre centrocampisti, che spesso si posizionano troppo distanti per ottenere una fluida circolazione di palla (figura 2).  

Figura 2: Vives riceve palla sulla destra e non è accompagnato centralmente da nessun compagno.

Al contrario, la Lazio ha mostrato, soprattutto nell’ultima gara, un ottimo possesso di palla con al massimo due tocchi, favorito dalla poca distanza tra i tre reparti. Questo rende più semplice la sovrapposizione dei terzini (Basta e Radu) che riescono a creare pericolose situazioni. In diverse circostanze la difesa della Fiorentina ha dovuto far fronte a un 4 contro 4 che ha portato la viola a subire quasi un tiro ogni 3 minuti nei primi 25 di gioco (figura 3). 

Figura 3: una delle situazioni di 4 contro 4, formata dalla sovrapposizione di Basta e dall’attacco della profondità da parte degli altri attaccanti della Lazio.

La velocità e la tecnica di Candreva e Felipe Anderson, abbinate all’esperienza e la freddezza di Klose e Mauri, formano un cocktail micidiale in attacco. Pioli però ha lavorato tanto anche sul piano del sacrificio e capita spesso di vedere i due esterni di attacco impegnarsi in difesa (figura 4).

Figura 4: lo schieramento difensivo della Lazio, con Candreva e Felipe Anderson molto bassi.

LE ARMI DI VENTURA

Come può, allora, andare in difficoltà la Lazio? Nel momento in cui il Torino riesce a rimanere corto sul campo, non è raro vedere la punta che viene incontro al pallone per favorire l’inserimento alle sue spalle delle mezzali (figura 5). Ventura dispone in rosa di grandi incursori come Vives, Farnerud ed El Kaddouri, che possono far male sia con conclusioni personali sia come assist man. Sarà inoltre interessante la battaglia per il predominio delle fasce. Bruno Peres, che spinge tantissimo sulla destra, si troverà davanti Radu e quindi si può pensare che il Torino attaccherà maggiormente su quella fascia restando più coperto a sinistra, dove Basta è un instancabile motorino sia in fase di attacco sia di ripiegamento. Nel post-partita analizzeremo tutte queste varianti con la speranza di non essere smentiti dai due tecnici italiani. Non dimentichiamo, ovviamente, la pericolosità del Torino sulle palle inattive o, se preferite, l’insidiosità di Glik. Il difensore polacco ha già segnato sei gol e in più occasioni ha trascinato la squadra a risultati inaspettati. Uno dei migliori difensori-goleador di Europa se la dovrà vedere con De Vrij, definito recentemente il nuovo Nesta.

Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project)

Figura 5: Maxi Lopez va incontro al pallone e Farnerud si inserisce alle sue spalle. Successivamente il centrocampista crosserà e Quagliarella segnerà il gol del momentaneo vantaggio.

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