NAPOLI LAZIO: L'ANALISI TATTICA
Sfida all’ok Corral al San Paolo, la velocità delle punte partenopee contro gli attacchi di gruppo della formazione capitolina.
Venerdì 29 Maggio 2015 | Paolo Tramezzani
La partita con la “P” maiuscola del week-end sarà sicuramente quella che vede contrapposte Napoli e Lazio. Le due squadre sono separate da 3 punti in classifica ma, in virtù del risultato dell’andata che ha visto Benitez espugnare l’Olimpico, una vittoria degli azzurri garantirebbe ai partenopei l’entrata in Champions dalla porta di servizio: quella dei preliminari. Dopo la sconfitta nel derby, Pioli deve ritrovare lo spirito di squadra che ha caratterizzato tutto il campionato dei capitolini. Il fatto di avere due risultati utili su tre disponibili, potrebbe indurre il tecnico biancoceleste a preparare una gara più attendista, in controtendenza rispetto al piglio mostrato nel corso della stagione, abbassare la linea di pressione, rispetto al consueto, e ripartire.
RADU E BASTA, AGGRESSIVI O PRUDENTI?
Di fatto è il Napoli che dovrà fare la partita. Le transizioni positive sono tra l’altro uno dei punti di forza della Lazio, brava a portare molti uomini a ridosso dell’area di rigore avversaria (Foto 1).
Foto 1 – La Lazio è una delle squadre che attacca con più uomini. In questo caso sono ben sei a ridosso dell’area di rigore avversaria.
La grande velocità di Felipe Anderson (foto di copertina) e Candreva unita all’atteggiamento propositivo degli esterni bassi potrebbe mettere in difficoltà la retroguardia del Napoli, che spesso in questa stagione si è fatta cogliere impreparata se aggredita in massa (Foto 2).
Foto 2 – Un lancio lungo dalla difesa mette in crisi il reparto arretrato del Napoli, posizionato male ed esposto quindi alla velocità degli attaccanti bianconeri.
Uno degli aspetti tattici interessanti sarà la sfida sulle catene di destra e sinistra. Il Napoli fa salire molto i suoi terzini che si sovrappongono in continuazione con gli esterni d’attacco (Foto 3).
Spesso però, il duo di centrocampo dell’1-4-2-3-1 di Benitez non garantisce adeguata copertura ai lenti centrali di difesa che potrebbero andare in difficoltà se costretti a chiudere le diagonali su Candreva, Felipe Anderson o le sovrapposizioni Basta e Radu. In quest’ottica sarà decisiva la scelta del tecnico capitolino su che tipo di atteggiamento chiedere a questi ultimi: se prudente e coperto o come al solito aggressivo e arrembante ma anche rischioso in caso di perdita del possesso della palla.
CENTRALI LAZIALI IN DIFFICOLTÀ SUGLI INSERIMENTI DA DIETRO
Dall’altra parte, ci possiamo aspettare che l’ormai ex tecnico partenopeo, piazzerà il trequartista a disturbare il regista avversario col pressing alto per tentare il recupero palla veloce e cercare immediatamente la profondità (Foto 4).
Foto 4 – Il pressing alto portato dal Napoli non è continuo nei 90’ ma quando applicato mette in crisi gli avversari nel giro palla.
Proprio le verticalizzazioni per le punte potrebbero mettere in difficoltà i centrali laziali, che già contro la Roma hanno mostrato una certa sofferenza nel tener testa ad avversari veloci. Non appena il pallone viene gestito da uno dei due centrocampisti, gli avanti del Napoli si allungano in maniera decisa (Foto 5).
Foto 5 – Gargano è in possesso di palla, Callejon attacca subito la profondità alle spalle di Asamoah.
Se viceversa, gli azzurri optano per il giro palla veloce, capita spesso di vedere Higuain abbassarsi e lasciare lo spazio l’inserimento di un compagno in area di rigore (Foto 6).
Foto 6 – Palla sull’esterno, Higuain si abbassa per ricevere il pallone, favorendo l’inserimento di Mertens in area di rigore. Mertens contro la Juventus si è trovato spesso unico attaccante in area di rigore.
Ricordiamo che le incursioni da dietro hanno sorpreso più volte in passato la Lazio, il primo gol nel derby è nato proprio da una situazione analoga (Foto 7).
Foto 7 – Inizio dell’azione del gol subito dalla Lazio nel derby, con l’inserimento dalle retrovie di Nainggolan che troverà un voragine nella difesa biancoceleste.
LE RIMESSE LATERALI: UN ARMA IN PIÙ PER IL NAPOLI
La grande capacità di attaccare gli spazi da parte del Napoli si palesa anche in occasione delle rimesse laterali a favore. Ghoulam, dotato nel lancio con le mani di gittata davvero lunga, cerca sempre di rimettere in campo il pallone con la massima rapidità, cercando le spalle dei difensori centrali avversari. Il primo ad attaccare la profondità è quasi sempre Higuain (Foto 8 e 9).
Foto 8 e 9 – Due situazioni di rimessa laterale lunga da parte di Ghoulam con l’attacco della profondità da parte di Higuain. Questa soluzione ha portato anche al gol partita del “Pipita” contro l’Inter in Coppa Italia.
Se Pioli dovesse optare per una sistemazione in campo a specchio, preferendo l’1-4-2-3-1 al più utilizzato 1-4-3-3, diventerebbe fondamentale la posizione del trequartista visto che anche contro la Juve il Napoli ha lasciato spazio per gli inserimenti all’uomo posizionato tra le linee (Foto 10).
Scritto in collaborazione con Jacopo Gornati (New G Project).
Foto 10 – Coman si posiziona tra le linee di centrocampo e difesa del Napoli, trovando tanto spazio per ricevere e trovare il filtrante centrale per Pereyra che siglerà l’1-0. Notiamo come David Lopez sia molto alto, uscito per il pressing senza copertura preventiva da parte dei compagni.