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LA SEDUTA DI RIFINITURA NEI DILETTANTI

Come si lavora 24 ore prima della partita? L’esperienza dell’Asd Filvilla basata sulle indicazioni di Stefano Fiorini, presidente dell'Aipac, i consigli e le esercitazioni.

Mi trovo, in questi giorni, in una situazione inusuale per chi allena una squadra, dovrò assentarmi per diverso tempo, ci sarò una settimana si e una no fino a Natale. Abbiamo quindi deciso di ridurre i giorni di allenamento da tre a due e svolgere una seduta di rifinitura il sabato in mia presenza, allenamento usuale fra i professionisti e praticamente inesistente nei dilettanti di fascia bassa. Ho chiesto quindi al nostro tutor, il presidente dell’Aipac Stefano Fiorini, suggerimenti su come modulare lo sforzo fisico il giorno prima della gara di campionato. Il dubbio, in sostanza, era questo: facciamo un allenamento blando e statico per non stancarci troppo o si può lavorare intensamente riducendo i tempi e aumentando le pause? Il “prof” ha consigliato la seconda via, senza esitazioni: «Lavorate sempre alla massima intensità, ma per non più di due minuti e mezzo consecutivi – mi ha spiegato – fate poi seguire lunghi recuperi, in modo che la squadra reintegri le energie spese». Ci siamo quindi messi al lavoro secondo le sue indicazioni, utilizzando esercitazioni che rispettino questi criteri e siano utili in fase di rifinitura. Ve ne propongo due (figure 1 e 2 clicca sulle immagini per aprire le schede complete degli esercizi).

Figura 1: dieci contro dieci per la ricerca del gioco in ampiezza (clicca sull'immagine per aprire la scheda completa dell'esercizio)

Figura 2: partita per attaccare il lato debole in ampiezza e la profondità (clicca sull'immagine per aprire la scheda completa degli esercizi)

UTILIZZIAMO AL MEGLIO LE PAUSE

Una volta deciso il rapporto fra tempo di lavoro e di recupero, mi sono posto il problema di gestire le pause, che sono corpose. La soluzione più semplice è sicuramente sfruttarle per parlare alla squadra, fissare concetti chiave, spiegare e correggere. Io, invece, ho optato per un'altra strada che mi sembra più efficace e un po’ meno noiosa di una chiacchierata. Ogni due minuti e mezzo (o meno) fermo il gioco ed esercitiamo una palla inattiva (corner o calci di punizione da posizione laterale),  così recuperiamo fisicamente e intanto curiamo dettagli spesso trascurati. Fatte mie queste competenze ho deciso di adottarle come criteri da utilizzare nella terza seduta serale (quando è prevista).  L’unica differenza è che allungo sino a un massimo di cinque minuti i tempi di lavoro attivo, tutto questo dopo aver fatto un buon riscaldamento e aver lavorato con lo sprint training. E proprio lo sprint training sarà il tema del prossimo post perché il macro obiettivo condizionale di questo periodo di lavoro è lo sviluppo della resistenza alla velocità, un fattore che nel calcio può essere decisivo.

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