CALCIO, GIOVANI E CRESCITA: LA TATTICA
Un modello funzionale equilibrato ed efficace per l’allenamento dei giovani calciatori. Principi ed esercitazioni.
Giovedì 28 Aprile 2016 | Alessandro Musicco
Per troppi anni, in virtù della nostra tradizione, è stata allenata la tattica, o per reparti o in modo globale, per squadra intera. Non che ciò sia sbagliato in sé, ma secondo molti esperti è stata tralasciata una istruzione completa della tattica individuale. Il vuoto è stato colmato con quel momento di formazione tra l’attività di base e l’inizio dell’attività agonistica, nel quale spesso i nostri istruttori si sono preoccupati solo di dare informazioni tattiche generali a tutta la squadra. Da ormai molto tempo comunemente si pensa che per i più piccoli sia più importante fare tecnica ed esercitazioni di tattica individuale. Spesso a livello di club e nei tornei internazionali si vedono squadre italiane fare risultato grazie all’eccellente organizzazione tattica, ma a discapito della crescita individuale in termini di fantasia e intraprendenza. Mi stupì qualche anno fa sentir dire da un giocatore di alto livello che parecchi stranieri, suoi compagni di squadra, erano timidi e introversi fuori dal campo, mentre in gara, in virtù della loro formazione giovanile, provavano senza remore giocate indice di personalità e intraprendenza.
LA FORMULA GIUSTA
La formula giusta allora quale può essere? Anni di esercitazioni di tattica individuale e niente gabbie tattiche fino ai 13 anni. Credo che si possa trovare il giusto compromesso e migliorare la formazione del giovane calciatore senza trascurare le nostre tradizioni e senza radicalizzare la tendenza emergente. Ricordando che quando il nostro obiettivo è tattico inevitabilmente perseguiamo sottobiettivi tecnici e psicologici comportamentali, ipotizziamo una proposta per lavorare su tutti gli aspetti ad alta intensità: un modello funzionale di allenamento con i relativi obiettivi da perseguire.
IL MODELLO FUNZIONALE DELL’ALLENAMENTO
- Trasmettere conoscenze di tattica individuale nelle fasi di possesso e non possesso palla.
- Trasmettere conoscenze collettive intese come di reparto o squadra intera.
- Trasmettere conoscenza in gara del compito assegnato e sua corretta realizzazione. In questo caso sarà utile un’autovalutazione, magari con supporti video.
- Trasmettere conoscenze dei collegamenti e delle distanze tra reparti in gara e autovalutazione sempre con supporto di video.
- Insegnare a saper gestire gli spazi individuali e collettivi. Per esempio come la squadra riduce gli spazi in possesso in zona palla o al contrario come si scagliona per cercare ampiezza e profondità.
- Lavorare molto ed esercitarsi sulle scelte tra marcatura e copertura, in particolare in modo preventivo. Chiaramente l’aspetto preventivo sarà prerogativa di un calcio abbastanza evoluto e quindi per giovani che siano in grado o atleti maturi.
Mi preme sottolineare quanto evidenziato nel primo post riguardo l’età d’oro dei giovani calciatori. Per ottenere i risultati ricercati è inevitabile, quale prerequisito, la conoscenza e lo sviluppo motorio ricco e completo riferito alla coordinazione spazio tempo prima dei dodici anni. È necessario affinché l’atleta evoluto del futuro sappia esprimere le migliori capacità logiche e cognitive.
Vi lascio, come di consueto una serie di esercitazioni pensate per sviluppare il pensiero e le capacità tattiche nel giovane calciatore.
TRASMISSIONE, CONTROLLO ED ELEMENTI DI TATTICA ELEMENTARE
QUATTRO CONTRO TRE SITUAZIONALE
TRE CONTRO DUE PIÙ PORTIERE
SEI CONTRO QUATTRO DOPPIO E SPECULARE