CALCIO: GIOCHI E SFIDE PER I PICCOLI
Una proposta, ispirata ai giochi di strada, per allenare controllo, trasmissione e reattività mentale con i giovani calciatori
Venerdì 17 Giugno 2016 | Simone Tofa

Osservare il comportamento dei bambini durante il gioco è fondamentale per noi adulti. Il loro è un mondo fatto di molteplici sfaccettature e di rapporti legati al gruppo, nel quale avvengono una serie di attività, piccoli gesti, linguaggi condivisi e sguardi che determinano situazioni sempre diverse. Momenti che producono enormi stimoli, arricchiscono il loro patrimonio di conoscenza e la voglia di scoperta dell’ambiente che li circonda.
L’ECO PSICOLOGIA
“Tra i metodi disciplinari l’approccio ecologico enfatizza lo studio del comportamento nel contesto naturale della vita e delle attività quotidiane. Gli psicologi di indirizzo ecologico studiano gli individui e i loro ambienti come sistemi che si influenzano e si modellano mutuamente, che cambiano e si adattano in risposta ai cambiamenti dell’altro. Dentro questo quadro il bambino è visto come una persona che si sviluppa interagendo reciprocamente con l’ambiente sociale e fisico, facendo sì che gli aspetti di questo più largo contesto influenzino ciò che succede nel suo contesto immediato. Il bambino e l’ambiente negoziano la loro relazione attraverso un processo di reciprocità. Nessuno dei due è fermo; ciascuno dipende dall’altro” (Garbarino 1982).
L’IMPORTANZA DEI GIOCHI DI STRADA
I giochi di strada nascono da questo: attività semplici in un contesto (setting) ecologico, nel quale l’ambiente determina una serie di comportamenti dal punto di vista cognitivo, tecnico e motorio – coordinativo, incentivando la collaborazione. Per noi istruttori sono un grande insegnamento e una via da seguire. Durante un viaggio in Sicilia, a Catania, ho assistito a un gioco che mi ha colpito molto: il gioco del “bum!”. Nella pausa di un torneo alcuni bambini che erano in attesa di disputare la loro partita hanno iniziato a divertirsi con questa attività ludica straordinaria per semplicità, coinvolgimento emotivo e soprattutto cognitivo.
IL GIOCO DEL “BUM”
Il gioco viene eseguito con i partecipanti disposti in cerchio che si passano il pallone contando a voce alta i passaggi, in sequenza. La sfida è legata alla comunicazione del numero tre, i suoi multipli (3, 6, 9…) e quelli che lo contengono (13, 23, 33…). Ogni volta che un bambino “passa” uno di questi numeri al compagno deve dire «bum!». Chi sbaglia viene eliminato e si ricomincia da capo, sino a rimanere uno contro uno. L’attività richiede di comunicare e pensare velocemente, cercando di anticipare i tempi di gioco, il che nel calcio è essenziale. I bambini, inoltre, mettono alla prova le loro capacità anticipatorie e decisionali. Due di loro mi hanno colpito per come gestivano i tempi e i comportamenti di tutti i partecipanti. Guarda caso, ho riscontrato in loro gli stessi atteggiamenti tecnici e mentali anche nella partita vera e propria.
L’ESERCIZIO IN PROGRESSIONE
Con Santo Torre, allenatore dell’Accademia del Catania Calcio, abbiamo riportato sul campo questo gioco creando un laboratorio di condivisione con i bambini dal quale è scaturita una progressione che può dare molti spunti anche per altre attività. Il nostro obiettivo è stato, ovviamente, quello di far divertire i ragazzi e legare al gioco gesti tecnici, abilità cognitive e tecnico motorie (figura 1). (Clicca sull’immagine per aprire la scheda completa della progressione di giochi)
Come già proposto nel blog precedente vi chiedo:
- cosa osservare e come intervenire;
- che tipo di comunicazione utilizzare;
- come modificare lo spazio;
- come utilizzare progressioni che siano sempre coerenti ai principi del gioco;
- quali feedback bisogna dare.
Leggi gli altri post e guarda gli altri giochi esercizi a cura di Simone Tofa