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ALLENIAMOLI A SCEGLIERE

Il calcio è uno sport complesso e ricco di variabili. Gli Small Sided Games sono una delle migliori metodologie per sviluppare le capacità decisionali nei giovani calciatori.

C’è allenatore e allenatore. Una cosa è preparare atleti, ginnasti, nuotatori, altro è “costruire” giocatori, in particolare calciatori. Nel calcio, come in ogni gioco codificato o effettuato con l’utilizzo della palla, le variabili sono numerosissime. Il calciatore deve sviluppare “open skills” (letteralmente abilità aperte) a differenza di ciò che accade nelle attività “closed” (chiuse) a loro volta nobili, ma con percentuale molto più bassa di varianti, incognite e casualità. Di conseguenza ogni calciatore, dal Piccolo Amico al professionista, nel disputare una partita si immette “into trouble” come suol dirsi in inglese, all’interno di problematiche e complicazioni. Lo ricordo spesso ai miei alunni o ai ragazzi sul campo. Nella vita non c’è solo da risolvere il quadrato di un binomio. Un gioco di invasione, nel quale l’obiettivo è spostare un oggetto in campo avversario, o un’azione in partita, spesso nascondono insidie e problemi molto complessi da decifrare…

 

IL MODELLO PRESTATIVO

Il mio ragionamento si allaccia a quanto già scritto sul precedente post. Il tentativo è quello di chiarire alcuni concetti di educazione sportiva. Imparare a sostenere i giocatori attraverso un percorso accidentato e, in particolare, definire una ”propria idea” di questo sport.

Quali sono le strade da percorrere? Le proposte che potete trovare sul web o in letteratura sono davvero tante e si finisce quasi sempre con il perdersi attraverso numerose e allettanti esercitazioni presentate con rigore o altrettante suggerite da club blasonati.

Per fissare dei paletti partiamo allora dall’attuale modello prestativo del calcio e mettiamo il focus sulla parte variabile del gioco. Il nostro sport è un’attività di invasione di tipo intermittente, nel quale il giocatore alterna sforzi di alta intensità provocati da azioni esplosive ad altri di moderata e bassa intensità, originati principalmente da interruzioni di gioco. Al suo interno il momento sensibile è rappresentato da fasi denominate transizioni. Le transizioni sono i periodi di tempo che intercorrono tra i possessi e le perdite della palla da parte di una e dell’altra squadra. Sono caratterizzate da interruzioni e riorganizzazioni di attività di attacco e di difesa effettuate in tempi variabili. I tempi dipendono a loro volta dalle caratteristiche stesse della squadra. In particolare le caratteristiche percettive e cognitive (decision making, awareness, feed-forward e feed-back).

Figura 1 - Istruzioni (clicca sulla figura) per predisporre un Illinois Agility Test e relativi tempi di riferimento eseguito senza palla

I NUMERI DEL CALCIO

Alcuni dati, rilevati scientificamente, ci aiutano a capire meglio il calcio. Il giocatore, quando è altamente impegnato, cambia attività psicomotoria mediamente ogni 4-6 secondi, ne effettua circa 1300 diversi tipi, di cui sui 200 ad alta intensità. Esegue in media un cambio di direzione ogni 4 secondi e mezzo con angoli in prevalenza da zero a novanta gradi. Angoli stretti spesso effettuati a bassa velocità, il che non significa necessariamente a bassa potenza. I cambi di senso e di direzione avvengono tutti in relazione ai movimenti che si creano in funzione dei compagni e degli avversari (in apertura del video e in figura 1 l’Illinois Agility Test, utile per misurare l’agilità con la quale si cambia posizione e direzione).

Lo sprint in linea più frequente va da 0 a 10 metri, raramente vengono percorsi tratti superiori ai 30 metri e in particolare l’attenzione deve essere rivolta alle continue fasi di accelerazione, decelerazione, frenata e riaccelerazione. La frequenza cardiaca si posiziona spesso tra l’80 e il 90% di quella massima, è quindi fondamentale allenare l’invisibile intensità. Con quest’ultima definizione s’intende la componente dell’intensità influenzata da fattori cognitivi, emotivi ed epigenetici. La capacità di effettuare lavoro ad alta intensità non è costante, tende a deteriorarsi tra il primo e il secondo tempo o tra il primo e l’ultimo quarto d’ora di gioco. Quindi il calcio necessita di focus su capacità attentive e concentrazione sotto sforzo.

Figura 2 - Un esempio di Ssg con l'1 contro 1

UN PALLONE, 22 GIOCATORI

La palla è una e i giocatori sono ventidue, essenziale per mantenere un’elevata qualità di gioco risulta dunque il lavoro effettuato dai ventuno giocatori che non ne sono in possesso. Inoltre i recenti dati ricavati da sistemi Gps ci dicono che non c’è un minuto uguale a un altro, i calciatori percorrono spazi infinitamente diversi l’uno dall’altro.

Facendo i relativi distinguo, in termini di età e categorie, proviamo assieme a ragionare sulle caratteristiche da stimolare e sviluppare in tutti, le abilità cognitive che consentono al calciatore di affrontare con il massimo rendimento possibile il momento agonistico. Accanto a queste sarà ovviamente indispensabile allenare le “invarianti di competizione”, necessarie per governare facilmente sia la palla sia le situazioni che si ripetono con frequenza in ogni incontro.

Figura 3 - Ssg con l'8 contro 8 più sponde

IMPARARE A PRENDERE DECISIONI

Ci soffermeremo, prossimamente, sulle fasi indispensabili su cui riflettere e lavorare con i giocatori, le idee di fondo sulle quali realizzare o collocare esercizi adeguati. Anticipo che una delle migliori attuazioni metodologiche per sviluppare nei calciatori le capacità decisionali è, a mio parere, quella degli Small Sided Games (letteralmente giochi in spazi ridotti n.d.r.) strettamente correlati ai Large Sided Games (giochi in spazi ampi). Vi propongo, allora, delle esercitazioni di Ssg (figure 2 e 3) con obiettivo orientato allo sviluppo della capacità decisionale. Le esercitazioni richiedono l’innalzamento delle capacità attentive e lo sviluppo di quelle utili per prendere decisioni rapide e corrette. Cliccando sulle figure si apre la scheda degli esercizi con le descrizioni dettagliate delle modalità di svolgimento.

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