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CALCIO E SCUOLA? NESSUN CONFLITTO

Sbaglia chi pensa che studio e sport non possano convivere in armonia. L’amore e il tempo dedicato al pallone non sono un limite per l’istruzione dei nostri figli.

Tempo fa un papà mi ha rivelato che suo figlio prima di entrare in campo (anche se ha fatto tutti i compiti prima di allenarsi) è spesso agitato perché la maestra gli dice che il calcio toglie spazio alla scuola. Non è la prima volta che sento un genitore esprimere delle perplessità simili. Maestre e maestri in qualche caso valutano l’attività sportiva come una fonte di distrazione, deleteria per l'impegno scolastico. Questa presa di posizione è provocata da una forma mentis assai diffusa in base alla quale il calcio viene visto come una… “illusione” che toglie spazio a progetti futuri più realistici. Chi la pensa così ritiene che i giovani, dedicando tempo allo sport, non investano in modo proficuo nella loro vita. A me, in realtà, vengono subito in mente degli esempi di uomini e donne (non solo calciatori) che hanno acquisito un ottimo grado di istruzione nonostante fossero sportivi di grande livello. Vi ricordate, per esempio, il grande e compianto Socrates, giocatore della nazionale brasiliana negli anni ’80? Laureato in medicina era soprannominato per questo “il dottore”, una persona molto colta.

 

INCORAGGIAMOLI A VIVERE IL CALCIO CON SERENITÀ

Conosco peraltro tantissimi uomini, affermati ex calciatori in gioventù, che si sono realizzati successivamente nella vita in professioni brillanti. Ogni bambino, come qualsiasi essere umano, dovrebbe avere lo spazio per il lavoro e il dovere più un altro per sfogarsi e in questo coltivare una passione, nutrirsi di vita. Uno sport vissuto con entusiasmo consente ai giovani di tollerare meglio tutto ciò che accade nella loro quotidianità. Ho suggerito quindi al papà di incoraggiare il figlio a non preoccuparsi e, nel momento in cui entra in campo, non pensare a niente: la passione per qualcosa non toglie spazio a nulla. Anzi, dentro di lui deve e dovrà sempre riservare un posto per ciò che lo fa stare bene.

 

NON SOLO LA SCUOLA È MAESTRA DI VITA

La scuola “addestra” i bambini all'impegno oltre che a formarli dal punto di vista educativo e culturale. A volte questo è un impegno che li stanca, come a noi stanca il lavoro e le incombenze della giornata risolte correndo a destra e a manca. Siamo noi adulti i primi a non dover dimenticare quanto abbia valore sapersi ritagliare uno spazio, ogni giorno, per una passione da coltivare. Andare in palestra, cucinare una torta, fare una corsetta al parco o leggere qualche pagina di un libro: uno spazio all’interno del quale ricaricarci. Se siamo in grado di crescere i bambini con questa mentalità e farla diventare col tempo una loro consapevolezza faremo di loro delle persone capaci di amare sé stesse prima di ogni altra cosa. Nella loro vita scuola e calcio possono convivere armoniosamente. Dobbiamo sostenerli ed essere capaci di aiutarli a trovare il giusto equilibrio fra dovere e piacere riuscendo noi per primi a impreziosire con momenti goliardici e divertenti gli impegni e le incombenze quotidiane. Non dobbiamo far altro che far sorridere quel bambino dentro di noi che non smetterà mai di aver voglia di giocare.

 

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Leggi gli altri post con i consigli e le indicazioni a cura di Isabella Gasperini

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