CALCIO: ALLENATORI E COMUNICAZIONE EFFICACE
Per insegnare ai giovani ed essere un istruttore efficace e carismatico è decisivo l’atteggiamento. Le chiavi sono la gestione delle emozioni e la passione.
Giovedì 3 Novembre 2016 | Isabella Gasperini
Ogni anno l'ambito nel quale mi viene chiesto maggiore supporto da parte degli allenatori è l'acquisizione di conoscenze e strategie utili per comunicare in modo adeguato con i loro giocatori. I tecnici che mi conoscono meno bene si aspettano che io proponga loro un mero elenco di atteggiamenti da assumere e consigli, declinati per fasce d’età. Ciò che va curato per prima cosa in realtà è un aspetto centrale che va oltre la conoscenza di qualsivoglia nozione. Si tratta dell'atteggiamento che si assume nel momento in cui si scende in campo con i bambini. Per atteggiamento intendo, usando una metafora, una sorta di penna con la quale “scrivere” quanto acquisito attraverso la formazione e la pratica, e lo stile della scrittura dipende dalle proprie emozioni e modo di essere.
LA SERENITÀ, DECISIVA PER ESPRIMERSI AL MEGLIO
È fondamentale che l’istruttore acquisisca una competenza affettivo - emotiva che lo renda consapevole del fatto che se lui è nervoso o scontento ciò che “scrive” sarà talmente confuso e disordinato da rischiare di essere “illeggibile”. L’allenatore deve conoscere i suoi limiti, ciò che lo fa innervosire di più e riconoscere quando la nevrosi si manifesta. Se, poi, sa utilizzare anche strategie per calmarsi e rasserenarsi, allora e solo allora riuscirà a entrare in campo “scrivendo” la sua lezione con un tratto lineare, fluido, comprensibile, tale da essere una linea armonica che dal foglio giunge a stringersi attorno ai suoi allievi come in un abbraccio.
L'ATTEGGIAMENTO
Il tono della voce, il modo di gesticolare e di esprimersi attraverso le espressioni del volto dipendono dalle emozioni che serbiamo dentro di noi e che nella maggior parte dei casi sono inconsce, ovvero si manifestano a una velocità tale da agire al di sotto della coscienza. Per avere l'atteggiamento giusto la cosa migliore da fare è avere cura delle proprie emozioni, affinché esse si esprimano in modo fluido, armonioso, sereno, acquisibile e chiaro. Questo è necessario affinché la comunicazione del tecnico sia efficace e adeguata. I giocatori da lui si aspettano di essere stimolati a imparare, essere coinvolti, compresi e valorizzati. Si aspettano anche d’essere ripresi e gestiti con fermezza attraverso delle regole. L’istruttore che non si conosce e svolge il suo compito in balia delle emozioni e delle sue ambizioni (non riconosciute) è come colui che ambisce a essere uno scrittore, ma scrive a occhi chiusi.
ELEMENTI CARATTERIALI INDISPENSABILI PER FARE L’ALLENATORE
Ci sono aspetti necessari affinché l'operato del tecnico sia efficace, tratti che definiscono il ruolo e si “colorano” in ogni mister in relazione alle sfumature della sua personalità.
- Avere autostima, quale risultato di un buon rapporto con sé stessi.
- Essere empatico, sapersi mettere nei panni dell'altro.
- Saper agire con spensieratezza. Avere serenità di base e poter beneficiare di strategie utili a mantenere la mente sgombra dall'interferenza dei pensieri che disturbano.
- Poter contare sull'energia della propria passione. La passione fornisce l'energia che muove l'atteggiamento...
- Essere resiliente. Saper affrontare le difficoltà con grande forza d'animo. L’allenatore capace di questo è in grado di insegnare ai propri calciatori ad aprire un varco verso la riuscita dei propri intenti. In questo senso la vittoria si delinea come un "effetto collaterale virtuoso", e non uno scopo che è tale perché bramato e per questo spesso irrealizzato.
Successivamente vi darò consigli più specifici e puntuali per arrivare al risultato finale di un atteggiamento mosso da emozioni positive e canalizzate all’interno di questi cinque aspetti comportamentali. Questo risultato finale, questa qualità, quella che sa trascinare verso i loro obiettivi è il carisma.
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