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CALCIO E MENTALITÀ VINCENTE

Non basta avere buon fisico, qualità tecnica e più o meno esperienza: per migliorarsi e ottenere dei traguardi occorrono lavoro e personalità positiva.

In un precedente post avevo sottolineato quanto sposassi, con me moltissimi altri, l'idea della lotta alla cultura dell'alibi di velaschiana memoria. Il cercare scusanti esterne a noi stessi di fronte a insuccessi o prestazioni negative è un enorme freno alla nostra crescita di calciatori, di allenatori, di uomini e donne di sport in generale. Sulla stessa falsariga e a braccetto vanno altri aspetti mentali che inchiodano e spogliano di efficacia le ambizioni di chi vuole migliorare: la mancanza di personalità positiva e gli atteggiamenti negativi a prescindere.

 

SI PUÒ ALLENARE L'ATTEGGIAMENTO?

Nello sport non basta avere un buon fisico, una buona tecnica e più o meno esperienza per essere dei vincenti. Serve, soprattutto lavoro e personalità positiva, da rafforzare partita dopo partita allenamento dopo allenamento. A volte sono i giocatori stessi, giovani o adulti che siano, a porsi dei limiti che in realtà non esistono a priori. Ho avuto il piacere e l'onore di collaborare con Giancarlo Mazzola, uno dei più stimati allenatori di pallavolo femminile di serie A del panorama italiano passato (Reggio Calabria, Agrigento e Cassano le sue esperienze fra le altre),  lui su questo tasto batteva moltissimo. Soleva esortare la sua squadra a sforzarsi di cancellare i pensieri negativi dalla testa.

 

PROVIAMOCI, SENZA ACCAMPARE SCUSE

Non solo lo chiedeva, lo pretendeva quasi. Via i pensieri del tipo «oggi è una giornata storta, non mi viene niente..., non ce la faremo mai a vincere questa partita..., questo non è il mio ruolo, non è la mia posizione..., l'arbitro ce l'ha con noi... » e così via gli esempi sarebbero innumerevoli. Chiedeva di sostituirli con pensieri positivi: «ho sbagliato questa palla ma la prossima la giocherò sicuramente meglio..., se siamo sotto vuol dire che dobbiamo fare tutti qualcosa di più..., posso controllare bene ogni pallone di questa partita... » in gara ma anche e soprattutto nelle sedute di allenamento. Per migliorare anche l'atteggiamento. È un po' come si chiede ai nostri calciatori di tirare in porta... per voler fare gol, non per sperare di fare gol. Del resto personalità e forza d'animo contano molto di più del fatto di essere alti o bassi, muscolosi o mingherlini, più o meno veloci. Per questo noi allenatori abbiamo il dovere di lavorare anche su questi aspetti con i nostri calciatori, dando loro fiducia ed essendo i primi a credere in loro.

 

Leggi gli altri post a cura di Gianluca Ciofi

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