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LE ATTIVITÀ SENZA PALLA - A 1, 2 e 3

Questa volta ci occupiamo delle A, della loro applicazione pratica e dei possibili sviluppi con la palla, di cui ci occuperemo nei prossimi post, in cui diventano delle B. Passo dopo passo entriamo in Castello.

Figura 1: i 2004 dell'A.C. Capriolese eseguono un gioco sugli appoggi e la coordinazione.

Come abbiamo visto nel post precedente, le attività A non prevedono la presenza della palla. Vediamo, però, come possano avere connotazioni differenti, a seconda della tipologia di proposta.

 

A1 - COORDINATIVO-MOTORIE

Sono le più "tradizionali", quelle legate a tutti gli aspetti coordinativi, motori, metabolici, organici. Possono avere diversi sviluppi, a seconda della fascia d'età o dei giocatori a cui vengono proposte; nel filmato mostriamo un lavoro specifico sugli appoggi e sulla coordinazione (condotto, con gli esordienti 2004B del Brescia Calcio di mister Matteo Camoni, dal professor Osvaldo Mombelli) e uno più "ludico" che si può effettuare anche con fasce d'età più basse (nello specifico i piccoli amici dell'USO Ghedi, di mister Matteo Zacco) in cui si abituano i piccoli calciatori al contatto fisico, al mantenimento dell'equilibrio, alla conoscenza del proprio corpo e di come questo si comporti quando ne incontra un altro.

 

A2 - TATTICA INDIVIDUALE

Sono le attività che curano, o sviluppano in maniera propedeutica, gli aspetti coordinativo motori legati a principi di tattica individuale: che stile di corsa utilizzare per smarcarsi, come modificare gli appoggi in una presa di posizione, come posizionare arti inferiori e superiori per il tiro in porta e così via. Nel video si vede un gioco, un 1 contro 1, in cui lo spazio vincola e condiziona i movimenti del difensore (egli può muoversi solo nello spazio compreso fra le due aste gialle poste a terra, abituandolo quindi a percepire tale spazio) mentre l'attaccante ha l'obiettivo di superare il difensore e raggiungere la zona di "meta" posta alle sue spalle (figura 1).

 

Guarda i prossimi appuntamenti con Massimo De Paoli

 

È chiaro come, pur non essendoci la palla, ci siano connotazioni legate al principio di tattica individuale in fase offensiva della "finta e dribbling" e correlate ai principi di tattica individuale in fase difensiva della "presa di posizione" e del “marcamento". Questo perché l'attaccante dovrà fare di tutto per spostare l'avversario, ingannarlo, fare in modo di crearsi uno spazio per superarlo e, di contro, il difensore dovrà leggere i movimenti di chi gli sta davanti, prevenirli se possibile o adeguarvisi per riuscire a fermarlo.

A3 - TATTICA COLLETTIVA

Sono tutte quelle attività che forniscono i prerequisiti motori, coordinativi e soprattutto percettivi per poi effettuare e sviluppare movimenti di squadra, di reparto, di catena… Nella prima parte del filmato, due giocatori si devono spostare, in maniera sincronica, fra tre cinesini disposti come in figura 2. Questa operazione, all'apparenza semplice, richiede invece particolare attenzione perché il giocatore si deve abituare a differire l'aspetto percettivo (osservo dove si trova il mio compagno, adatto la mia velocità di corsa alla sua per arrivare ai rispettivi obiettivi nello stesso istante, guardo dove si trova il mio punto d'arrivo…) da quello motorio (direzione e stile di corsa – figura 3)

POSSIBILI SVILUPPI

Abbiamo riservato una sezione anche ai possibili sviluppi che possono avere le A, nello specifico i collegamenti con le attività che saranno oggetto dei prossimi post, ossia le B. Le A3, aggiungendo la palla, diventano B3, poiché riguardano movimenti collettivi. Le fasi in cui si articola questo possibile sviluppo sono 3:

  • inizialmente si fanno effettuare movimenti distinti a due coppie di giocatori;
  • si introduce un giocatore centrale (vertice) che unisca i movimenti delle due coppie e si fa in modo che il flusso della palla non sia orizzontale;
  • si fondono i movimenti dei giocatori e il flusso della palla, avendo come obiettivo il movimento sincronico dei 5 (2 coppie + 1 vertice), che varieranno la loro distanza per lavorare su concetti legati allo sfilare (movimento di traslocazione orizzontale) e allo scalare (movimenti di traslocazione diagonale - avanti o indietro -).

È fondamentale sottolineare come il movimento collettivo sia il risultato finale e non il punto di partenza e giunga come fusione di più aspetti percettivi tra loro legati e non come mera indicazione delle posizioni da tenere o degli spazi da occupare: il giocatore, attraverso una corretta didattica spaziale e percettiva, diventa consapevole del movimento della palla, proprio e dei compagni, e riesce ad adattarsi e adeguarsi nella maniera corretta.

Anche con le fasce d'età più basse è possibile la correlazione fra attività A e B, viene mostrata una attività A2 che, con l'introduzione della palla, diventa una B2 legata ai principi di tattica individuale del contrasto e della difesa della palla.

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