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Venerdì 8 Aprile 2016 | Francesco Leone
Manca pochissimo al termine della stagione, nel post precedente ci siamo chiesti come gestire la pausa pasquale e, in generale, come arrivare in fondo mantenendo una condizione psicofisica ottimale. Analizziamo ora i possibili scenari che si devono affrontare arrivati a pochissime giornate dal termine. Nel caso di una prima squadra la classifica ha importanza rilevante per tutti, ci si può trovare in situazioni differenti divise fra chi ha già raggiunto il suo obiettivo e non ha più niente da conquistare e chi lotta per vincere o salvarsi. A livello atletico ci sono rischi per tutti e tre i possibili scenari. Parlando con il nostro tutor Stefano Fiorini, presidente dell’Aipac, li abbiamo analizzati e mi ha fornito dei consigli da condividere con voi.
CHI NON HA PIÙ NIENTE PER CUI LOTTARE
È normale che quando si raggiunge ciò che ci si era prefissato o si arriva a una condizione per cui l’obiettivo voluto è irraggiungibile ci sia un leggero calo specialmente sotto l'aspetto motivazionale. Il rischio è di entrare in campo la domenica e fare brutte figure. «È importante in questo caso nell’allenamento non eccedere con l'aspetto ludico – ci spiega il prof - potrebbe essere male interpretato dai giocatori i quali potrebbero portare in partita un clima goliardico e troppo lassista.»
CHI SI DEVE SALVARE
Quando si rischia di retrocedere le motivazioni di certo non mancano, anzi spesso diventano l'arma in più per mettere in difficoltà anche squadre sulla carta più forti. Come spesso si dice, giocare contro chi “ha fame” è sempre molto difficile. «Se partiamo dal presupposto che una squadra in cerca della salvezza non dovrebbe avere grande qualità, bisogna puntare a mantenere alta la tensione a livello psicologico e motivazionale. Allo stesso tempo all'interno delle sedute lavorare a livello fisico con esercitazioni che richiedano un carico metabolico alto e ricercare il 100% nella prestazione domenicale: pochi punti, alla fine, possono fare la differenza.»
CHI GIOCA PER VINCERE
Chi gioca per vincere oppure per provare a salire di categoria agganciando i play off (è il nostro caso) si trova in una situazione diversa, rischia di incappare in una sorta di stress mentale dovuto alla pressione del risultato vissuto con la testa di chi ha molto da perdere. Il pensiero che bisogna scacciare è quello del «tanto se non riusciamo quest'anno possiamo riprovarci il prossimo». Allo stesso tempo chi sta in testa non deve aver paura di sbagliare, ma giocarsi le sue chance al meglio delle sue possibilità. «Bisogna ricercare un alto reclutamento delle unità motrici abbinando la parte tecnico tattica.» E che cosa si intende per reclutamento delle unità motrici? «È la ricerca di stimoli nervosi elevati che si ha solitamente in lavori massimali come lo sprint training e le esercitazioni ad alta intensità da dosare con tempi recupero adeguati. Il concetto è che bisogna cercare di rimanere almeno al 90% della condizione fisica per “tirare la volata” nel rush finale.»
LE ESERCITAZIONI
Vi lascio, come di consueto, con due delle esercitazioni che stiamo usando in questa fase di campionato e che reputo siano adatte agli scopi prefissati anche in relazione a quanto ci ha consigliato il nostro tutor.
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