L’ESTATE DELLA CALCIATRICE
Non solo relax, la bella stagione ci offre il tempo per lenire gli acciacchi e fare prevenzione in vista della prossima stagione. Consigli ed esercizi per tenersi in forma.
Lunedì 20 Luglio 2015 | Gaia Missaglia
In passato in questo blog abbiamo sottolineato come la calciatrice sia più soggetta, rispetto ai colleghi uomini, a un certo tipo di infortuni a causa della sua naturale struttura morfologica. La pausa estiva può rappresentare allora un periodo perfetto per dedicarsi a un’attività che solitamente viene trascurata: la prevenzione. Prevenire vuol dire allenare il proprio sistema neuromuscolare a contrarsi quantitativamente e qualitativamente nel modo corretto per affrontare efficacemente le improvvise accelerazioni e decelerazioni tipiche del calcio. Le colonne portanti della prevenzione possono essere riassunte nell’allenamento propriocettivo (sul quale ci concentriamo in questo post), nella core stability, nella mobilità statica e dinamica oltre che in uno stile di vita sano anche nell’alimentazione. Sono infine molto importanti i corretti tempi di recupero dopo intensi sforzi fisici. Se l’obiettivo della calciatrice è anche quello di essere un’atleta è opportuno comportarsi come tale anche durante le vacanze. La bella stagione serve per rilassarsi, ma ci regala anche tanto tempo a disposizione, che quando siamo in piena attività non abbiamo. I tornei amatoriali e le attività ricreative ci offrono l’opportunità di non perdere totalmente l’efficienza fisica. Calcetto, nuoto, ciclismo, anche il beach volley, sono molti gli sport consigliati. Sollecitazioni diverse dalla routine calcistica di stagione stimolano la muscolatura e le articolazioni in modo più completo sia a livello condizionale sia coordinativo. Io consiglio, inoltre, sulla base di quanto ci spiega Ivan Carminati nel suo blog, di approfittare della pausa estiva per recuperare da acciacchi fisici trascinati e trascurati nel corso della stagione agonistica.
L’ALLENAMENTO PROPRIOCETTIVO
Serve ad acquisire stabilità funzionale e neuromuscolare sia per le strutture lesionate sia per quelle sane, provocando una migliore e anticipata risposta alle sollecitazioni tipiche del calcio. Ne sono un esempio gli esercizi di equilibrio su superficie instabile (meduse, trampolini elastici o fitball), volendo accompagnate da gesti tecnici (vedi video di apertura).
Un ultima indicazione. Quanto carico utilizzare? Il peso del proprio corpo, il cosiddetto carico naturale, è assolutamente allenante. In base al vostro grado di preparazione, di conseguenza, aumentate gradualmente in maniera del tutto naturale. Per le più intraprendenti è possibile accompagnare esercizi propriocettivi e funzionali con carichi aggiuntivi come bilanciere, pesi e così via, in base alle proprie capacità e con estrema moderazione (clicca e scopri se sei a rischio leggendo il post precedente).
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