ALLENIAMOLI A TENTARE IL DRIBBLING
Insegniamo ai piccoli calciatori i movimenti d’inganno, per utilizzare al meglio lo spazio di gioco, superare l’avversario, creare superiorità numerica e segnare.
Martedì 17 Novembre 2015 | Simone Tofa
Quante volte durante una partita vediamo un giocatore superare con personalità un avversario per cercare di finalizzare un’azione? Le statistiche del calcio moderno ci dicono che i duelli si verificano sempre meno, che i protagonisti degli uno contro uno sono sempre gli stessi e che alcuni calciatori non hanno mai la possibilità di provare questa soluzione di gioco (per volontà degli stessi allenatori). Ciò avviene perché noi tecnici, durante la settimana, non diamo il giusto spazio a questo fondamentale che, alla fine, è la fiamma che accende il fuoco della passione di chi gioca a calcio. In uno dei miei viaggi di studio all’estero ho avuto la possibilità di osservare all’Ajax – punto di riferimento in Europa per la sua scuola calcio – come uno degli obiettivi per i bambini durante le partite sia proprio quello di creare una situazione di duello in fase di costruzione del gioco. Ai calciatori insegnano a ottenere il prima possibile la superiorità numerica per facilitare il successivo fraseggio finalizzato al gol, cercano inoltre di infondere loro consapevolezza e personalità. Una valida esercitazione utile allo scopo è, secondo me, quella vista nei precedenti post, di cui nel video presento un’ulteriore variante.
COLLABORO COL COMPAGNO IN PROFONDITÀ
L’esercizio prevede l’esecuzione di un uno contro uno finalizzato al gol in una porticina, con l’aiuto di un secondo attaccante che si muove alle spalle del difensore. È una sfida a punti (attribuiteli in funzione degli obiettivi raggiunti dai difensori e dagli attaccanti) che prediligo perché fortemente motivanti e coinvolgenti per i piccoli. Lo sviluppo del gioco, inoltre, induce sia l’attaccante sia il difensore a prendere decisioni. Dare ai bambini la possibilità di scegliere diventa per i giovani calciatori un momento di crescita fondamentale nel loro percorso sportivo. Gli step sono quattro (partenza dell’attaccante da fermo e in corsa, con o senza palla), esattamente come nelle precedenti proposte, così come la presenza di una casacchina indosso a chi attacca e che il difensore deve cercare di rubare. Chi si fa catturare la pettorina ha sicuramente sbagliato qualcosa nella scelta di corsa, nella frenata o nel cambio di direzione, non ha quindi saputo gestire la percezione dello spazio intorno a se e questo è un aspetto importante ancor più di quelli tecnici e tattici. Fate sì che l’area di lavoro sia sufficientemente grande da dare sfogo al duello (lavoro situazionale) e al tiro in porta finale (lavoro tecnico analitico).
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Come già proposto nel blog precedente vi chiedo:
• cosa osservare e come intervenire;
• che tipo di comunicazione utilizzare;
• come modificare lo spazio;
• come utilizzare progressioni che siano sempre coerenti ai principi del gioco;
• quali feedback bisogna dare.