CALCIO: DUELLI E SFIDE A SQUADRE
Quattro semplici esercitazioni per coinvolgere emotivamente e allenare i giovani calciatori ispirandosi ai giochi di strada.
Martedì 17 Maggio 2016 | Simone Tofa
Le radici del gioco del calcio vengono dalla strada, dalle sue regole e comportamenti, e questo guida noi adulti nella scelta di come dobbiamo porci di fronte ai bambini. Il calcio di strada è fatto prevalentemente di sfide, di duelli e di situazioni che devono portare sempre a un vincitore. A esse di solito seguono altre sfide per riproporre il confronto e la “rivincita”. Il bambino vuole mettersi alla prova, affrontare anche le sue debolezze per capire dove può arrivare. Di conseguenza cerca sempre nuovi obiettivi da raggiungere, non si pone limiti e va sempre avanti. Noi istruttori abbiamo grandi responsabilità nell’approccio sportivo ed educativo e dobbiamo essere in grado di soddisfare le esigenze dei piccoli calciatori ponendoci in una posizione di ascolto e coinvolgendoli. In quest’ottica vi propongo quattro attività in cui l’allenamento, in questo caso parlerei di esperienza tecnica emozionale, è fatto di giochi – sfida.
IL CAMPO MINATO
Si confrontano due squadre da quattro giocatori ciascuna. Prepariamo due porte e un percorso tecnico legato alla guida della palla e al tiro in porta. Due giocatori partono in guida della palla, devono attaccare uno spazio “minato” ed evitare i cinesini e i coni, che in questo caso rappresentano ordigni esplosivi da non toccare. Al comando dell’allenatore devono tirare in porta e fare gol, il primo che segna vince la sfida. Se le mine vengono toccate, si torna indietro e si ricomincia il percorso. In questo gioco si lavora sul dominio della palla, ma su aspetti motori legati alla corsa, alle frenate e all’equilibrio. Finita l’azione dei primi due giocatori, partono gli altri due e ritmicamente tutti partecipano alla sfida. Ogni volta vengono cambiati gli sfidanti e alla fine si contano i gol validi (figura 1).
FAMMI GOL… SE CI RIESCI
Anche in questo esercizio partecipano due squadre. I primi due giocatori partono in guida della palla, affrontando un percorso fatto di cerchi, ostacoli, over e coni ed eseguendo diverse finte. Alla quarta finta fermano il pallone con la suola e corrono in porta. Nel frattempo si muovono altri due giocatori, che attaccano il pallone fermato dai compagni e, di prima o con un tocco orientato, devono calciare in porta e segnare. Subito dopo partono altri due calciatori e il gioco ricomincia. Cambiate sempre lo sfidante e alla fine contate sia le parate sia i gol fatti o magari i tiri fuori, dando a ognuno un punteggio diverso. Il gioco deve essere proposto con alta ritmicità, i bambini non devono perdere di vista la palla: dopo averla fermata, devono impostare la corsa più adatta possibile sia andare a proteggere la porta sia per continuare a vedere il pallone che verrà calciato dall’avversario (figura 2).
COMANDO IO
In questo gioco le squadre vengono coinvolte di più dal punto di vista emozionale, sono loro che decidono come continuare e finire l’esercizio. Si parte sempre in guida attraverso un percorso in dribbling, ma in questo caso il giocatore di una squadra (quella che comanda il gioco) può decidere (anche più volte) di cambiare il pallone con quello dell’avversario. Chi dirige poi in un momento a sua scelta torna indietro e cambia avversario col quale scambiarsi palla. Questi diventa il leader dell’esercizio e dopo una serie di passaggi dirà: “VIA”. Da questo momento in poi chi attacca dovrà cercare di fare gol calciando subito oppure attaccando in guida la porta. La corsa del difensore viene sollecitata dalla velocità di esecuzione e dalle strategie adottate dall’attaccante. Tutti partecipano alla sfida e alla fine si sommano i punti ottenuti.
PARTITA DRIBBLING
Le due squadre, infine, si affrontano in una partita dribbling: chi riesce a dribblare l’avversario e segnare ottiene tre punti, il gol senza dribbling vale un punto. Tutto è legato dall’obiettivo primario, quello della guida e del dribbling finalizzato al tiro in porta.
Come già proposto nel post precedente vi chiedo:
• cosa osservare e come intervenire;
• che tipo di comunicazione utilizzare;
• come modificare lo spazio;
• come utilizzare progressioni che siano sempre coerenti ai principi del gioco;
• quali feedback bisogna dare.
Leggi gli altri post e guarda gli altri esercizi a cura di Simone Tofa