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CALCIO E ASMA: COSA È UTILE SAPERE

Sì può praticare sport e, nel calcio, David Beckham è l’esempio più famoso. Il calciatore deve però essere seguito da un medico e seguire terapie specifiche.

L’asma e lo sport non sono incompatibili, anche un campione come David Beckham lo dimostra. Questo è solo un esempio emblematico, ma vi sono tantissimi atleti, nelle più svariate discipline, che convivono con il problema. A patto che… lo sportivo sia seguito da un medico che determina la cura più idonea, tenendo conto anche delle norme dell’antidoping.

 

COME SI RICONOSCE?

Evitiamo inutili allarmismi. I sintomi più comuni sono irritazione delle vie aeree, tosse, dolore toracico, difficoltà a respirare. Di conseguenza, ricorrere alla valutazione di un medico è la scelta più logica e sarà quest’ultimo a distinguere tra le complicanze di una malattia di stagione e l’insorgere di un episodio asmatico. A quel punto il giocatore viene indirizzato da uno specialista che una volta identificata la patologia certificherà l’asma. Ricordatelo, la diagnosi deve essere fatta da uno specialista (pneumologo ed eventualmente allergologo), non seguite le indicazioni o i consigli di amici o parenti che hanno manifestato problemi simili, ma affidatevi al medico che vi indicherà la terapia più idonea per il vostro caso. Tanto più perché chi pratica attività sportiva è soggetto a norme ben precise di cui bisogna essere a conoscenza.

 

DITELO IN SOCIETÀ

Perché il medico sociale deve esserne a conoscenza, anche per presentare la richiesta di esenzione per l’antidoping riguardo ai farmaci necessari per la cura e la pratica sportiva. Oltre a questo è bene che anche lo staff tecnico tenga conto del problema e sappia riconoscere il problema qualora si presenti, sapendo come comportarsi opportunamente.

 

DIFESA PREVENTIVA

L’inizio della stagione e il momento in cui iniziare la terapia coincidono. Si inizia alla fine dell’estate e si determinano i farmaci che si assumeranno per tutto l’inverno. Gli effetti positivi si manifesteranno nel corso della stagione, in genere con l’inizio della primavera

 

MAI TRASCURARE LA MALATTIA

Si può praticare l’attività sportiva solo a patto di seguire una terapia idonea, quindi non rifiutate o trascurate il problema. Il calciatore è l’asma possono convivere solo se la cura è mirata e personalizzata e il soggetto è seguito adeguatamente. Quando si pratica attività fisica, infatti, si liberano ormoni, le catecolamine, che inducono la dilatazione dei bronchi. Il soggetto asmatico, però, rischia in seguito di incorrere nella cosiddetta broncocostrizione (o asma da sforzo) ovviamente incompatibile con l’allenamento, ecco perché è indispensabile prevenire.

Il consiglio per il giocatore asmatico è di curare attentamente la fase di riscaldamento, prolungandola e progredendo gradualmente.

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