CALCIO E CAFFÈ: UN CONNUBIO VINCENTE?
Stimola e aiuta a fornire energie, la caffeina se assunta in modo corretto può essere utile al calciatore. Attenti però a non esagerare, soprattutto a fine partita.
Sabato 22 Aprile 2017 | Attilio Ardizzi
Da recenti indagini risulta che oltre il 95% degli italiani fra i 18 e i 65 anni consumano almeno saltuariamente caffè. Studi recenti, altresì, attestano che produca tre effetti distinti: rilassi, induca alla convivialità e fornisca energia. Per questo che bere un caffè è un appuntamento irrinunciabile per moltissimi calciatori nel pre partita. Al di là di quello che spesso è un vero e proprio rito siamo sicuri che un “caffettino” prima di uno sforzo fisico faccia bene?
GLI EFFETTI DELLA CAFFEINA
Come è noto la caffeina è una sostanza stimolante e in passato era addirittura inclusa fra quelle vietate perché considerata dopante dalla Wada (l'agenzia mondiale del doping). Può agire sia a livello cerebrale, favorendo l’attivazione del sistema nervoso e migliorando la concentrazione, sia a livello muscolare, aumentando flusso e ossigenazione nelle fibre. Questo effetto stimolante si può manifestare anche a livello cardiaco tramite un aumento della frequenza dei battiti. La caffeina, inoltre, se assunta durante lo sforzo fisico unitamente a carboidrati (maltodestrine e fruttosio), può facilitarne il loro assorbimento e questo può aiutare a fornire maggior energia ai muscoli. Chi soffre di colite, però, deve prestare attenzione: in tal caso è poco indicata.
POST ALLENAMENTO O PARTITA
Bere una tazzina di caffè dopo una prolungata e intensa attività muscolare (partita o allenamento che sia) aiuta l'assorbimento dei carboidrati e quindi può velocizzare il ripristino delle scorte di glicogeno. Come per ogni alimento però non bisogna esagerare perché la caffeina ha anche azione diuretica e se si arriva da due ore durante le quali si sono persi liquidi in abbondanza si rischia di peggiorare lo stato di disidratazione già raggiunto.