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ALLENIAMO LA SITUAZIONE

Esercizi per insegnare le basi tattiche collettive, i concetti situazionali e creare una squadra equilibrata che legga, interpreti e agisca.

Angelo Pereni

Sintetizzando all’estremo le modalità dell’allenamento tattico della squadra di calcio moderna, e quindi del difensore: possiamo dire che esistono due modelli. Uno che propone esercitazioni finalizzate a insegnare al calciatore movimenti negli spazi in modo sistematico e schematico. Sono movimenti elementari collettivi, le basi, che si esercitano per esempio con gli undici contro zero quando la squadra fa una fotografia mentale del suo modo di stare in campo.

L’altro modello prevede esercitazioni articolate su concetti di gioco più ampi, basati sulla realtà del gioco stesso. Questi hanno l’obiettivo di migliorare, nel giocatore, la capacità di gestire gli spazi da attaccare, i tempi e i ritmi della giocata, in funzione delle situazioni che si creano nel corso di una partita. È necessario che il calciatore li faccia propri entrambi, perché fondamentali nei processi di interazione, del singolo e del reparto, in questo meraviglioso sport di squadra (in questo mio intervento troverete alcune semplici esercitazioni che rappresentano un punto di partenza per andare in questa direzione, vedi figure 1, 2 e 3).

Figura 1: possesso palla per guadagnare campo con riposizionamento (clicca sull’immagine per la descrizione dettagliata dell’esercizio).

CAPACITÀ, VELOCITÀ E QUALITÀ

Entrambi mettono in moto meccanismi che utilizzano la memoria, poiché la mente archivia tutto ciò che i sensi percepiscono. Gli automatismi sono stimolati quando si deve richiamare una particolare informazione durante la partita. Si pensi a un dizionario, la differenza fra uno in ordine alfabetico e uno, ipotetico, ordinato casualmente. I contenuti sarebbero gli stessi, quello che cambierebbe è l’efficacia e la prontezza con cui essi potrebbero essere trovati e utilizzati.

L’efficacia, la destrezza, la creatività e la duttilità di un giocatore dipendono dalla capacità, dalla velocità e dalla qualità con cui effettua le scelte da adottare. Scelte di qualità se, di fatto, rappresentano le strategie più idonee per il raggiungimento dell’obiettivo. Il calcio è un gioco di situazione, è ordine e disordine allo stesso tempo. È convinzione e incertezza, è probabilità, prevedibilità e imprevedibilità. È creatività e caso, è fantasia, razionalità e organizzazione. È, insomma, in continua evoluzione e richiede all’atleta costanti verifiche. È complesso perché ogni singola azione si basa su relazioni articolate col contesto circostante e organizzazione. Ciò influenza le modalità di allenamento e richiede metodo.

Figura 2: partita a pressione con jolly (clicca sull’immagine per la descrizione dettagliata dell’esercizio).

RISOLVERE E NON SUBIRE

Noi tecnici professionisti propendiamo, da molto tempo, per allenamenti che forniscano al giocatore la possibilità di scegliere le modalità per l’individuazione e la soluzione dei problemi. Sedute, insomma, che puntino alla conoscenza di specifiche situazioni di gioco, tramite momenti la ricostruzione di momenti reali della partita.

La preparazione alla gara deve mettere il giocatore nelle condizioni di gestire e risolvere (e non di subire) situazioni e sviluppi di gioco. L’allenatore, valutato tutto ciò, dovrà organizzare il lavoro quotidiano attraverso esercitazioni basate su concetti complessi di gioco per indurre il giocatore a generare risposte. In questo modo il pensiero dell’allievo si tradurrà in azione e i calciatori potranno sviluppare competenze e capacità.

Figura 3: partita con vincoli numerici di zona per ritrovare la gestione degli equilibri di squadra (clicca sull’immagine per la descrizione dettagliata dell’esercizio).

SCEGLIETE CON CRITERIO LE ESERCITAZIONI

L’allenamento, allora, deve essere costruito da un insieme di esercitazioni che inducano gli allievi a essere autonomi nello scegliere il loro atteggiamento tattico. Si devono riprodurre le condizioni che si possono verificare in gara, sin nei minimi particolari, per stimolare la creatività, la responsabilità e la comunicazione fra i giocatori. E ricordate, quanto si esprime in campo durante la partita non è altro che la diretta conseguenza del lavoro svolto in allenamento.

 

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