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SOLUZIONI PER ALLENARE LA FASE OFFENSIVA

In serie A ritornano i centravanti. Analizziamo le scelte tattiche dei grandi club e per voi un esercizio, ricco di varianti, per allenare le punte e migliorare la fase offensiva.

Dopo anni di acquisti non eccezionali e di cessioni eccellenti quest’anno in Italia s’è invertita la tendenza, sono arrivati finalmente giocatori importanti. I tifosi stanno sognando, soprattutto grazie a centravanti doc, come Bacca, Dzeko, Mandzukic e… Higuain – una conferma che vale come un grande acquisto – vanno ad arricchire sensibilmente la schiera dei campioni che popolano il nostro campionato. Si chiude, di fatto, la parabola del falso nove e rientra in scena il centravanti classico. Nel calcio le mode hanno un inizio e una fine e poi… torna tutto quasi come prima. L’utilizzo del falso nove è datato ai tempi della grande Ungheria di Hidegkuti, recentemente è stato riproposto da Guardiola che ha esaltato grazie al genio di Messi. Un modello vincente ma non ripetibile, per mancanza di interpreti. Quello attuale è un ritorno alla punta classica e di peso. L’uomo d’area inteso come terminale del gioco e punto di riferimento offensivo, capace di far salire la squadra e finalizzare la manovra. Il calcio moderno si nutre di pressing alto, ma anche di ripiegamenti dietro la linea della palla e di transizioni in ampi spazi.

 

I PROTAGONISTI DEL GOL

Higuain è un attaccante di forza e qualità, ideale per una squadra che dispone di esterni veri che lo sappiano servire e coinvolgere. È meno fantasista e centravanti puro rispetto ai classici interpreti di questi ruoli, ma ha molto di tutti e due e questo può essere un grande pregio come un limite per chi lo allena. L’argentino, che ha iniziato piuttosto bene, può diventare un lusso per una squadra seminuova. Il Napoli del dopo Benitez deve ancora trovare l’intesa e i sincronismi per esprimere al meglio i concetti del gioco di Sarri, che emergono solo a sprazzi. Dispone, in rosa, di molti piccoli geni con poca personalità che vanno assemblati, assecondati e ordinati.

Ci ha poi lasciato Tevez ma è arrivato Bacca che, all’apparenza, ha tutto del vero attaccante: forza, velocità, dribbling, duttilità e carattere. Non varrà tanto per i gol che saprà realizzare, ma per l’impatto complessivo sul gioco del Milan. È una punta velocissima, dotata di ottima tecnica e con l’interessante caratteristica di saper puntare la porta e andare al tiro rapidamente e con concretezza. Sa fornire assist e ha dato l’impressione di essere imprendibile nelle accelerazioni visto che copre molto bene la palla.

DZEKO E MANDZUKIC

Dzeko e la Roma. Se dovessimo basare tutto sulle realizzazioni, il panzer croato sembra candidato a essere il migliore acquisto della stagione. Saper stazionare in mezzo all’area di rigore, nel gioco di Garcia, significa poter usufruire di molti palloni da trasformare in gol. Il croato deve completare una squadra che ha un suo gioco ben definito, ma che nella scorsa stagione ha raccolto meno di quanto seminato per carenza di veri realizzatori.

La Juve punta tutto su Mandzukic. Un giocatore di non eccelse qualità tecniche, ma di forza prorompente che sa occupare, con efficacia, l’area di rigore e che ha nel suo dna il colpo di testa e il senso del gol. Bisogna valutare fino a che punto il gruppo lo saprà supportare e quale gioco i bianconeri riusciranno a sviluppare mancando il carisma e la personalità dei campioni che hanno lasciato. 

 

I GIOVANI EMERGENTI E LE VECCHIE VOLPI

Abbiamo parlato di attaccanti già affermati, ma non dobbiamo dimenticare chi può fare l’autentico salto di qualità, i giovani che possono esplodere. Bernardeschi, potenzialmente è il più completo perché assomma le doti di tutti. Il suo problema è solo quanto saprà crescere e di quante pause avrà ancora bisogno. Ha a sua disposizione una squadra con un progetto ben definito, i viola sono lineari e chiari, dipende solo da lui assumere o meno un ruolo da protagonista. Un altro ragazzo sulle cui potenzialità si può scommettere è Djbala. Non è paragonabile a un centravanti classico, ma è sicuramente supportato da doti tecniche, capacità di svariare e fornire assist: si può inserire a pieno titolo tra gli attaccanti di movimento più interessanti.

Abbiamo lasciato per ultimi i giocatori nostrani che non sono da meno dei titolati stranieri e dai quali ci si può aspettare ancora molto. Parliamo del capocannoniere Toni, dell’emergente Eder, del rientrante Balotelli (se, come pare, mette la testa a posto), dell’Icardi dello scorso campionato, di Di Natale, vera anima dell’Udinese, e di Pazzini che, pur non avendo mai sfondato nelle grandi squadre, è sicuramente una punta di peso. Il piatto è ricco e, aspettando il recupero dello sfortunatissimo Giuseppe Rossi la corsa al titolo di capocannoniere appare più incerta e avvincente che mai.

Clicca sull'immagine per aprire la scheda dell'esercizio.

Dopo questa analisi per orientarci tra le scelte del calcio professionistico vi lascio con un’esercitazione che offre spazio a molteplici varianti, utile per allenare i vostri attaccanti (cliccate sull’immagine per aprire la scheda dell’esercitazione).

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