Un blog al giorno
Ivan Carminati
Gabriele Tosi
Alberto Bertolini
Il metodo fiabe motorie nel calcio
Marco Bettoni
Formazione e allenamento del giovane portiere
Andrea Pasquot
Michele Di Cesare
Angelo Pereni
Isabella Gasperini
San Patrignano
L'allenamento efficace nel calcio
Alfredo Sebastiani
Rodolfo Tavana
Riccardo Guffanti
L'avviamento motorio nel calcio
Enrico Mordillo
Christian Botturi
TECNICA, SPAZIO E TEMPO NEL CALCIO
Roberto Valmori
Gianluca Ciofi
Stefano Respizzi
Lo chef Matteo
Gaia Missaglia
Calibriamo i carichi di lavoro
Marcello Tirrito
Ivano Maiorella
Attilio Ardizzi
Associazione Italiana Preparatori dei Portieri di Calcio
Rodolfo Tavana
CALCI DA FERMO E PALLE INATTIVE
Angelo Pereni
Comunichiamo con inventiva e fissiamo obiettivi facili da raggiungere, così i bambini si divertono e imparano più in fretta.
Martedì 28 Aprile 2015 | Enrico Mordillo
Siamo sul campo ormai da qualche mese (vedi elenco post precedenti), il rapporto fra me e i miei piccoli allievi si consolida. La struttura delle proposte è diventata familiare a tutti e i piccoli sentono “loro” i ritmi di lavoro e le mie indicazioni. Adesso ci capiamo meglio e, per quanto possibile, cerco di utilizzare un linguaggio codificato, uno strumento di lavoro che ritengo molto utile. A quest’età, i bambini tendono a distrarsi, non sono ammesse, da parte nostra, spiegazioni troppo complesse o noiose. L’inventiva invece sì, è gradita. Cerco di utilizzare termini di fantasia, le metafore ad esempio sono un’ottima via per trasmettere un messaggio. Un indicatore significativo che i piccoli stanno prendendo coscienza del lavoro svolto sta nella curiosità che mostrano a inizio allenamento. Sono loro stessi a chiedermi se faremo una specifica esercitazione piuttosto che un’altra: «Mister? Facciamo l’uno contro uno?», oppure… «Quando c’è il gioco dei mostri?».
SFIDA A SQUADRE, CHE STIMOLO!
In questo stadio di apprendimento stiamo ancora lavorando sulla conduzione e il dominio della palla. Presto passeremo alla trasmissione della stessa. Intanto un aggiustamento introdotto di recente al programma di lavoro – grazie anche alle indicazioni dei miei due tutor, Duccio Ferrari Bravo e Alberto Nabiuzzi – sta avendo grande successo: proporre esercitazioni sotto forma di gara o sfida (figura 1 - clicca sull'immagine). I ragazzi si sentono maggiormente coinvolti e stimolati, vedono con occhi diversi la proposta eseguita. I loro volti si illuminano, catturati completamente dalla competizione, si incitano e si sostengono a vicenda. Il livello d’attenzione è molto più alto, chi sta aspettando il suo turno non vede l’ora di mettersi in gioco.
Stesso ragionamento può essere fatto anche per le esercitazioni motorie e coordinative nelle quali il fattore sfida trasforma di fatto tutta l’esercitazione, rendendola più utile in termini di intensità, funzionalità e coinvolgimento (vedi esercizio in figura 2 – clicca sull’immagine). La voglia di guadagnare i punti necessari per fare vincere la propria squadra porta però gli allievi a eseguire frettolosamente il tratto coordinativo. Vi capiterà di vederli incappare in imprecisioni causate dalla foga. Siate comprensivi, non rimproverateli e piuttosto cercate di trasmettere questo semplice concetto: “Meno errori commetto, più veloce sarò e più punti farà la mia squadra”.
IL DUELLO LI AFFASCINA
Trovo, inoltre, che siano fortemente attratti dall’uno contro uno. Il fascino di affrontare un avversario e realizzare un gol li rapisce totalmente. I bambini lottano su ogni pallone pur di superare chi li affronta e realizzare il punto, ragione per cui preferisco inserire sempre un compito ben preciso anche al difendente che, nel caso recuperi palla, ha la possibilità di diventare a sua volta attaccante e fare gol (figura 3 – clicca sull’immagine). In modo del tutto giocoso, in fondo, li stiamo già preparando a quello che li aspetterà quando saranno diventati calciatori.
La gara di passaggi e il gioco del rugby, due nuovi elementi inseriti nella fase di attivazione (vedi video in apertura) hanno creato qualche difficoltà al gruppo. Le problematiche sono legate principalmente alla capacità, dei piccoli, di gestire al meglio il proprio movimento negli spazi in rapporto ai compagni. I bambini sono portati ad andare tutti alla caccia del pallone, questo spesso esclude dal gioco i più esili o i meno dotati fisicamente. Lanciare e afferrare la palla, inoltre, è qualche volta complesso; i due aspetti motori coinvolti non sono ancora del tutto sviluppati in questa fascia d’età, non scoraggiatevi e, come sottolineato in altre occasioni, non siate troppo severi, anche l’errore è necessario per la loro crescita (figura 4 – clicca sull’immagine).
UN ESEMPIO DI SEDUTA TIPO
Ecco una proposta di seduta tipo, la potete strutturare utilizzando le esercitazioni che trovate in questo post con le loro eventuali varianti. Si compone di cinque parti.
TUTTI I NOSTRI BLOG
Michele Di Cesare
Angelo Pereni
Isabella Gasperini
Calcio: filosofie ed esercizi la Germania
Steven Turek
Roberto Sassi
Calcio, movimenti e tempi di gioco
Alessandro Bubba e Paolo Tramezzani
San Patrignano
Tecnica e tattica del portiere
Claudio Rapacioli
L'allenamento efficace nel calcio
Alfredo Sebastiani
Rodolfo Tavana
Riccardo Guffanti
Simonetta Venturi
L'avviamento motorio nel calcio
Enrico Mordillo
Calciatori, giochi tattici e soluzioni
Maurizio Marchesini
Christian Botturi
Nicola Biffi
Calcio estero, scuole, tattiche, esercizi
Luca Bertolini
Roberto De Bellis
Tecnica, spazio e tempo nel calcio
Roberto Valmori
Gianluca Ciofi
Stefano Respizzi
Simone Tofa
Lo chef Matteo
Gaia Missaglia
Mauro Testa
Calibriamo i carichi di lavoro
Marcello Tirrito
Infortuni istruzioni per l’uso
Gian Nicola Bisciotti e Piero Volpi
Ivano Maiorella
Attilio Ardizzi
Associazione Italiana Preparatori dei Portieri di Calcio
Rodolfo Tavana
Calci da fermo e palle inattive
Angelo Pereni
Ivan Carminati
Gabriele Tosi
Andrea Cattozzo
Daniela Oriandi
Alessandro Musicco
Alberto Bertolini
Riccardo Fenili
Formazione e allenamento del giovane portiere
Andrea Pasquot
Il metodo fiabe motorie nel calcio
Marco Bettoni
Max Canzi
ULTIMI ARTICOLI